COGNOMI DELL'ALTA LEVENTINA - TICINO, SVIZZERA 

Surnames (family names) of Upper Leventina Valley, Ticino, Switzerland - Noms de famille de la Haute Léventine, Tessin, Suisse - Familiennamen des Oberes Leventinatal, Tessin, Schweiz.

HOMEPAGE       SOPRANNOMI      ELENCHI DEI COGNOMI DELL'ALTA LEVENTINA     REPERTORIO DEI NOMI DI FAMIGLIA SVIZZERI (RNFS)


ABCC' DEF GIJLMNOPQ R STUVZ

 

In questa pagina ho messo le notizie che sono riuscito a trovare sulle famiglie originarie dell'Alta Leventina, comune per comune, limitandomi in linea di massima a quelle ancora esistenti nella regione. Fra le "famiglie patrizie" non sono qui compresi i neopatrizi, diventati tali grazie alla nuova Legge organica patriziale del 28 aprile 1992, che ha esteso notevolmente le file dei patriziati. Nella seconda parte della pagina seguono cognomi più recenti e un elenco di siti web sulla diffusione e origini dei cognomi, come pure sulla genealogia.

NUOVO: Per trovare le liste complete dei cognomi originari dei comuni dell'Alta Leventina e dei cognomi delle famiglie naturalizzate fino al 1962, tratte dal REPERTORIO DEI NOMI DI FAMIGLIA SVIZZERI (RNFS), va alla pagina ELENCHI DEI COGNOMI DELL'ALTA LEVENTINA.

COGNOMI "STORICI" (PATRIZI ORIGINARI)


NOTA: la sigla SdA che si trova su questa pagina seguita da una data sta per "Stato d'anime": si tratta di censimenti ecclesiastici condotti nei singoli villaggi in cui viene riportato il nome e "cognome" (spesso in corso di formazione) di ogni capofamiglia, accompagnato dai nomi delle persone che risiedono nella stessa casa. Le fonti principali sono citate sotto l'elenco delle famiglie di ogni comune. Le altre sono menzionate dopo singole notizie.

MDT = Materiali e documenti ticinesi, Regesti di Leventina 

RNFS  REPERTORIO DEI NOMI DI FAMIGLIA SVIZZERI (RNFS) 

R-P = Giulio Rossi - Eligio Pometta, Storia del Cantone Ticino, II ed., Locarno, 1980, p. 126, elenco dei 96 fanti leventinesi del contingente d'Uri morti nella battaglia di Marignano del 1515: i nomi sono tedeschizzati ma in parte almeno riconoscibili. 

 

COMUNE DI BEDRETTO

Famiglie patrizie bedrettesi: Borelli, Forni, Leonardi, Orelli, Spizzi, Vella.

Borelli - Non ho notizie. Sul RNFS non figurano fra i cittadini pre-1800 e risultano originari di Cadro. In tempi recenti residenti ad Airolo. Notissime le vecchie "foto Borelli" dell'omonimo studio fotografico.

Forni - In documenti del 1432 si trova uno Zanes fq Bernardi Furny de Bedoredo (MDT, n. 657, p. 1140), che ricompare nel 1440 come Furni (MDT, n. 720, p. 1359) e ancora successivamente. Lurati menziona il cognome a Villa e in diversi altri luoghi in Ticino e Italia e dice che in origine era il soprannome che la gente attribuiva al panettiere. Ma vedi sotto quanto scrivo per Forni ad Airolo. Su internet (Surewest.net) ho trovato una genealogia con i discendenti di Giovanni Forni (1671-1731) di Ronco che risale fino al XVII secolo. Personaggi:Raffaele Forni, ecclesiastico (DSS) - Rolando Forni, magistrato (DSS) -

Leonardi - A Bedretto da prima del 1800 (RNFS), ma non ho notizie precedenti. Lurati non li menziona.

Orelli - Il cognome deriva verosimilmente da orél o urél, diminutivo di ör, piccolo orlo, poggio o promontorio, toponomo un tempo assai frequente in più comuni del Sopraceneri. In Valle Bedretto Orello è un piccolo nucleo sopra Villa, abitato fino al primo Novecento, che ha avuto per ultima residente stabile proprio una Orelli, Petronilla (Vicari p. 101). C'è però anche l'ipotesi Aurelio, lanciata da padre Angelico Cattaneo ("I Leponti", 1874, p. 90). Non credo che ci sia un qualche legame di parentela con gli Orelli originari di Quinto (v.) e tantomeno (lo escluderei proprio) con la potente (nel tardo Medio Evo) famiglia di nobili locarnesi Orelli. Questa ottiene probabilmente già nel XII secolo il podestariato di Biasca (la più alta dignità rappresentante il capitolo del Duomo di Milano) e verso il 1190 la carica di Avogadro di Blenio che manterrà per 150 anni. Meyer cit. (p. 260/61) riporta un documento del 3.11.1200 "actum (redatto) in Orello", luogo vicino a Locarno "che probabilmente più tardi si è confuso con la cittadina" (p.74 n. 56). L'origine del cognome sembra dunque chiaro finché non scopro (Giampiero Corti, Famiglie patrizie del Canton Ticino cit.) che il capostipite degli Orelli locarnesi si chiamava Aurelio (figlio di Viviano di Chiaromonte, conte lorenese, sposatosi nel 1018) ... Scrive ancora Meyer (p. 74): "I tentativi fatti finora di spiegare l'etimologia degli Orelli sono da considerarsi falliti". V. anche Orelli di Quinto. Personaggi:Giovanni Orelli, scrittore (DSS) - Giorgio Orelli, scrittore (DSS)

Spizzi - Sono a Bedretto almeno dal 1445 secondo Lurati. In documenti di processi alle streghe del 1457 (in P. Rocco cit. p. 21) è menzonato un Giovanni di Giacomo Spizzi di Bedretto ("spizij de beduredo")

Vella - Secondo Lurati il cognome viene da Villa = frazione, terra che è situata lontano dal centro del paese (più generalmente villaggio - Etimo.it ). Nella genealogia Forni sopra riportata trovo a co-capostipite una Anna Maria Vella nata nel 1670 ca.


COMUNE DI AIROLO

Famiglie patrizie (stato 1991): Albertini, Albertolli, Bassi, Beffa, Beffa Strozzi, De Agostini, Dotta, Eusebio, Filippi, Filippini, Forni, Genasci, Genoni, Jelmini, Jori, Leventini, Lombardi, Marchetti, Pedrina, Pedrini, Pervangher, Peter, Pini, Ramelli, Ronchi, Tonella, Zoppi. Non più rappresentate nel comune: Franzini, Guscetti, Trosi, Motta.

Albertini - Un Albertinus de Madurano è già documentato nel 1368 (MDT, p. 373) e uno Zanes Albertini de Madurano nel 1410 (MDT, n. 520, p. 858). Nello SdA del 1574 si ritrova a Madrano il cognome Albertino e "di Albertino".

Albertolli - Già nel 1458/59 c'era un Albertolo de Vale (MDT, p. 1991). Nello SdA del 1574 si ritrova a Valle il cognome "de Albertolo". Nel 1406 c'era un Albertolo a San Martino di Quinto (MDT, p. 746), nel 1459 anche uno Jacobus Albertoli di Deggio (P. Rocco. cit. p. 60).

Bassi - Già nel 1407 c'era uno Iacobo Bassi de Valle (MDT, p. 820) e nel 1457 uno Zanes Bassi de Vale (P. Rocco, p. 32). Un Ambrosius Bass figura tra i morti airolesi a Marignano nel 1515. Nello SdA del 1574 appare il cognome Basso a Brugnasco e Valle. Personaggi: Giovanni Basso, ecclesiastico (DSS), il cui interessante epistolario è pubblicato in Sandro Bianconi, "Giovanni Basso prevosto di Biasca (1552-1629)", Dadò Ed., Locarno, 2005. V. anche nella BIBLIOGRAFIA.

Beffa - Nello SdA del 1574 figurano principalmente a Brugnasco, loro luogo d'origine: già nel 1482 c'era uno "Zanes filius quondam Anthoni Beffe de Brugniasscho" (CDT p. 198, MDT, p. 2576).

De Agostini - Nello SdA del 1574 cognome "di Agustino" è attestato a Madrano. Personaggi: Doris de Agostini, sciatrice - Wikipedia (ted) -

Dotta - Originari di Fontana, dove appaiono nello SdA del 1575. Già nel 1452 c'era un Martinus Otte de Fontana (MDT, p. 1713). Il cognome viene dal nome femminile Otta: anche a Cornone (Dalpe) c'era nel 1354 un Gulielmus fq Petri de Otta (MDT, n. 246, p. 301) e l'appellativo Petri de Ota ricompare più volte attorno al 1360. Otte è genitivo di Otta (= Ottae in latino classico).

Eusebio - Nello SdA del 1574 figura un "di Eusebio" a Fontana. Nel 1462 c'era un Heuxebius de Nostencho, poi maggengo di Villa Bedretto a1421 m di quota (MDT, p. 2195). Forse un antenato, forse no.

Filippi - Nel 1410 c'è uno Iohanis Filipi de Madurano (MDT, p. 858). Nello SdA del 1574 è attestato a Madrano il cognome Philipo.

Filippini - Nello SdA del 1574 è riportato ad Airolo il cognome Philippino.

Forni - Il cognome Forno è riportato nello SdA del 1574 ad Airolo. Non so se sia autoctono o originario della Val Bedretto: il cognome "dal Forno" figura per esempio anche a Dalpe nel 1602 e secondo M. Fransioli indica la posizione dell'abitazione più che il mestiere ("Dalpe p. 154). Il RNFS li dà originari anche di Pollegio e Villa luganese.

Franzini - Oriundi di Aquila (Blenio), all'inizio dell'800 chiedono la parificazione coi patrizi (M. Fransioli , "Il vicinato" cit. pp. 53).

Genasci - Nello SdA del 1574 figura uno Jacomo Zanacio ad Albinasca. Ci sono anche dei Genasci patrizi di Gribbio (Chironico). In più doc. del '300 si parla di Zanatii de Curonico (MDT).

Genoni - Non li vedo nello SdA del 1574. Ma G. Corti (p. 17) parla di una famiglia Giannone di Albinasca, "anticamente denominata Schanon", che perde tre membri a Marignano nel 1515. V. Nell'elenco urano delle vittime airolesi in R-P p. 126 figurano Hans e Marti Schanon, più un Gothard che potrebbe avere lo stesso cognome. Schanon è certamente una tedeschizzazione del dialettale Janon = Gianoni o Genoni (le due varianti potevano essere intercambiabili fin nell'Ottocento). In ogni caso cittadini di Airolo da prima del 1800, come pure di Semione (RNFS).

Jelmini - Verosimilmente originari di Fontana, dove nello SdA del 1574 figurano come capifamiglia uno Zannj di Jelmino e un Martino di Jelmino. A Nante compare invece una Catarina di Jelmino. Non ci sono rapporti - perlomeno negli ultimi quattro secoli - con gli Jelmini del comune di Quinto (v. sotto), originari di Lurengo. Non è però escluso un rapporto di parentela prima del 1600: il nome Martino, comune alle due famiglie, potrebbe essere un eventuale indizio.

Jori - Nello SdA del 1574 figura il cognome "di Jory" ad Airolo. Jory dovrebbe corrispondere a Giorgio.

Leventini - A Nante nello SdA del 1574 figura il cognome "de Leventino". Leventino era nome proprio nella regione. C'erano già dei Leventini nel '200 a Cornone (Dalpe) (v. R.Fransioli, "Prato" op.cit. p. 53) e nel '400 ricorrono più volte dei Leventini de Mayrencho (Mairengo, v. ad es. MDT p.990 per il 1420 e p. 2208 per il 1462), forse antenati degli odierni Lentini.

Lombardi - Nello SdA del 1574 figurano un Martino Lombardo con famiglia a Valle e due fratelli, Jelmo e Antonio di Lombardo,  a Madrano, oltre a una famiglia "di Lombardino" a Nante (dove ho trovato uno Jacobus Lombardinij processato per stregoneria nel 1457, in P. Rocco cit. p. 9 e Schatzmann p. 337). Lombardo era nome proprio: c'erano già dei Lombardi a Cornone nel '200 (R. Fransioli, "Prato" p. 53). Dal 1420 almeno Lombardi è attestato come cognome a Faido e Cavagnago (MDT pp. 990-91). In un doc. del 1422 si parla di uno Iacobo servitore del "fq Guilielmi Lombardi de Faydo" (MDT, p. 1019); questi sembra essere il notabile Guilielmus o Guilielminus de Mortera (Mortara, Pavia) più volte citato negli anni 1405-1412: v. sotto Jelmini di Quinto. Sul sito internet lancora.com si dice tuttavia che "i Lombardi di Airolo (Ticino) sono originari di Cuneo". Con tutto il rispetto per l'ing. Giovanni Lombardi, mi lascia un po' perplesso la saga di famiglia che ha raccontato a Controluce della RSI il 17.10.2010: i Lombardi erano originari del Milanese e hanno ricevuto questo cognome in Piemonte dove si erano trasferiti, poi sono tornati a Milano e "il conte di Milano li ha mandati a Hospental per occuparsi della torre", la "torre dei Lombardi", appunto, di cui erano custodi prima di stabilirsi ad Airolo. Secondo il sito Burghospental.ch, la torre di Hospental è detta in tedesco Langobardenturm, torre dei Longobardi, benché sia stata costruita solo nella prima metà del 13mo secolo (forse nel 1226) dai signori locali del tempo; all'inizio del 14mo è passata all'urano Konrad von Moos e non è più abitata dall'inizio del 15mo al più tardi.

Marchetti - M. Fransioli ritiene che sia la sola famiglia fatta patrizia di Airolo dopo il 1849. Il RNFS indica la famiglia come naturalizzata nel 1931, il che mal si concilia a prima vista con lo status di patrizi. Un lettore mi ha dato una spiegazione con beneficio di inventario: il primo Marchetti in Svizzera, che aveva sposato una donna di Brugnasco e risiedeva ad Airolo, morì lasciando i figli ancora minorenni. Probabilmente per questa ragione la famiglia fu fatta patrizia, essendo patrizia la madre.

Motta - Nello SdA del 1574 figura il cognome "dalla Motta" ad Airolo. "Dal prelatino mutt, "spuntato"; riferito ad un poggio (vasta toponomastica) e a chi ci abitava", indica il sito internet lancora.com. Il cognome è diffuso da Airolo alla Sicilia: Un nucleo importante al nord e soprattutto in Lombardia, ed uno al sud con massima concentrazione in Calabria e Sicilia, derivano da vari toponimi legati al vocabolo arcaico motta (monticello di terra o di detriti), si legge sul sito Cognomiitaliani.org Personaggi:Giuseppe Motta (DSS) - Giuseppe Motta - Wikipedia> GENEALOGIA DI GIUSEPPE MOTTA.

Pedrina - Non figurano sullo SdA del 1574 perché sono ancora registrati con il cognome originario Motta, dice M. Fransioli ("Vicinato", p.49), secondo cui il cambio di cognome avviene ancora nel corso del XVI secolo. Nelle lettere del vicario foraneo Giovanni Basso a Carlo Borromeo si parla infatti ad almeno tre riprese, tra il 1580 a il 1582, di un Gotardo Pedrina un po' ribelle il quale, tuttavia, "doppo fu assolto l'anno passato delle scomunica, d'un Saulo, et diventato un Paulo, et molto favorevole alla chiesa" (16.7.1583, v. Bianconi cit. pp. 73, 95, 1039. In MDT ho trovato tuttavia un ser Iohannes Pedrine o Petrine de Ayrolo già nel 1459 (n. 954, p.2021) e 1462 (p.2208). E un Cristoffel Pedrina figura tra le vittime airolesi di Marignano nel 1515 (R-P). Personaggi odierni: Fabio Pedrina, politico - Vasco Pedrina, sindacalista.

Pedrini - Non figurano sullo SdA del 1574. Il RNFS li dà cittadini di Airolo da prima del 1800, come pure di Chironico e Osco (Zanes fq Alberti Pedrini de Osscho è attestato nel 1436, MDT p. 1308). Nei primi decenni del '600 ce n'erano anche a Dalpe (SdA 1602 e 1639) dove, nel 1703, un Pedrini diventa padre di quattro gemelli, che muoiono lo stesso giorno del parto.

Pervangher - All'inizio dell''800 un Nazaro Pervangher figura tra i "forestieri residenti ad Airolo" che chiedono di essere parificati ai patrizi, o ex vicini (M. Fransioli, "Il Vicinato" cit. pp. 52 e ss.). Cittadini di Airolo e di Quinto dal 19.mo secolo (RFNS).

Peter - Il RNFS li dà cittadini di Airolo da prima del 1800, come pure di Avegno (Valle Maggia dove risultano già nel '600, v. Lurati "Cognomi") e di un gran numero di comuni d'oltre Gottardo. Non so se quelli airolesi c'entrino con i Petar di Altanca.

Pini - Nel 1459 c'era già uno Iacobus Pinii, verosimilmente di Airolo (MDT p. 2012). Enrico Pini, o Heinrich Pin in tedesco, alfiere e vice-governatore della Leventina, comandante nel contingente urano a Marignano, figura fra le vittime di quella tragica battaglia persa dai Confederati nel 1515 (R-P, p. 125-126). Nello SdA del 1574 figura il cognome Pinno ad Airolo e ad Albinasca. Potrebbe essere una abbreviazione di Filippini (v.) secondo Lurati ("Cognomi" cit.).

Ramelli - Nel 1457 una Antonia vedova di Giovanni Ramelli (Johannes Rameli) di Nante è processata e condannata a morte come strega (Schatzmann pp. 380-82, MDT p. 1805). Un Ramel airolese muore a Marignano nel 1515 (R-P). Nello SdA del 1574 figurano un "da Ramello" a Nante e un altro a Madrano. Il "da" fa pensare a un toponimo Ramello di cui non ho idea. Ramelli, -.o: probabilm., "(abitante presso un) piccolo ramo di fiume", indica il sito internet lancora.com. In una stampa del 1820 circa si nota come a quell'epoca il fiume Ticino si dividesse in rami formando due isole almeno sotto il paese di Airolo: v. Beffa cit. p. 234 o Giorgio Ghiringhelli, "Il Ticino delle vecchie stampe", 2003, p. 296. Il RNFS dà i Ramelli anche a Grancia e Moghegno prima del 1800.

Ronchi - Un Martino da Roncho (Ronco in VB più facilmente che Ronco di Quinto) figura nello SdA del 1574. Suo probabile antenato: Marti von Ronk morto a Marignano nel 1515 (R-P).

Tonella - Nello SdA del 1574 figura a Madrano una Tonela dil Giuliero, vedova capofamiglia. Il figlio Johanne, di 25 anni, sarà stato probabilmente chiamato Johanne di Tonela, Giuan o Zan (det) Tonela in dialetto. Se il cognome viene da lì e si tratta dunque di una famiglia autoctona resta da spiegare come mai nel 1774 un Giuseppe Tonella detto Bogies (= bogés) debba acquistare il vicinato di Madrano per 20 scudi e lo stesso debba fare un Govanni Tonella di Giacomo nel 1775 per 25 scudi (M. Fransioli, "Vicinato" cit. p. 147). Va comunque ricordato che a quei tempi bastava star lontani dal proprio villaggio per più di 20 anni per perdere ogni diritto di vicinato (Fransioli, ibid., p. 51). I Tonella sono cittadini da prima del 1800, oltre che di Airolo, anche di Lostallo (GR) secondo il RNFS.

Trosi - Nello Sda del 1574 fugura a Valle uno Johanne fg di Hanz Drosi. Preziose le "cronache" locali redatte nell''800 da Giacomo Antonio, Giuseppe Antonio e Alessandro Trosi di Albinasca e riprese da Mario Fransioli in "Airolo" cit. pp. 129-158.

Zoppi - Origine forse valmaggese (sono patrizi anche di Peccia e Broglio). A Mairengo nel 1425 c'era tuttavia uno Iacobus figlio del fu Leventini Zopi (MDT p. 2654), e uno Jacob Zop figura tra le vittime airolesi nella battaglia di Marignano del 1515 (R-P). Un Giacomo Antonio Zoppi di Airolo è parroco di Dalpe dal 1709 al 1722.

Fonti principali: AA.VV., "Airolo", in cui è pubblicato lo Stato d'anime del 1574; M. Fransioli, "Il Vicinato"; MDT (v. BIBLIOGRAFIA ).

COMUNE DI QUINTO -> Elenco membri 2013: PDF PATRIZIATO GENERALE DI QUINTO

Famiglie patrizie: Bronner, Buletti, Celio, Cioccari, Croce, Dafond, D'Alessandri, Dell'Orto, Dolfini, Fry, Fripp, Giannini, Gianolli, Giosuè, Gobbi, Guscetti, Guscio, Jelmini, Juri, Jurietti, Mona, Mottini, Pedroli, Pedrolini, Petar, Pescia, Piccoli. Martinetti e Vanzini sono menzionate nell'elenco della Corporazione Boggesi di Piora ma non in quello del Patriziato generale di Quinto. Fonte: Flavio Maggi, "Patriziato e patrizi ticinesi", Pramo ed., Viganello, 1997.

Bronner - Un Bronner compagno di scuola mi diceva che la famiglia è di origini lucernesi, arrivata in zona nel '600, ma nello SdA 1639 figurano già 3 famiglie a Deggio e una a Quinto. E da una lettera scritta il 4 luglio 1580 dal vicario foraneo airolese Giovanni Basso a Carlo Borromeo si  apprende che uno Jacobo Bronar figura tra il gruppo di uomini di Quinto autori di poco velate minacce al futuro santo per la vicenda degli scudi sottratti al nemico milanese nella battaglia di Giornico del 1478, appesi nella chiesa parrocchiale e che Carlo aveva ordinato di togliere: "Hanno detti alcuni di Quinto alli suoi curati (...) che non conoscano né il papa, né il cardinale, né gli vogliano ubedire (...) et che se il cardinale tornerà in visita gli vogliono tagliare la testa"! (in Sandro Bianconi cit., p. 73). A questo punto mi sembra più probabile una origine locale, Bronar da bron = fontana di sasso (v. nota alla voce Buletti), ipotesi confermatami dal VSI. Il VSI aggiunge che secondo Emilio Motta "(ma nella famiglia non si è conservata memoria di tale origine)" i Bronner sarebbero arrivati poco dopo il 1500 da Uri, dove si sarebbero chiamati Zum Brunnen. ll VSI aggiunge ancora che nell'elenco di una truppa di mercenari urani arruolati nel 1536 per la Francia figurava un Hans Brunner di Airolo. Il RNFS non dà Bronner originari (pre-1800) del canton Lucerna (anche se potrebbero essersi estinti nel frattempo), ma solo di Quinto e  Delémont (JU), dove si tratta probabilmente di tutt'altri Bronner, cognome sviluppatosi anche in Alsazia, Germania e Austria. Bronner di origini tedesche e francesi sono stati naturalizzati svizzeri nei cantoni ZH, BE, BS e GE.

Buletti - Originari di Deggio, dove nello SdA 1639 figurano un Antonio e un Giacomo Buletto. Capostipite documentabile dei Buletti attuali ("Ross") è Giacomo Buletti (1659-1737). In TI i Buletti sono originari (pre 1800) anche di Pianezzo e St. Antonio, in Val Morobbia. Numerosi i B. emigrati negli USA all'inizio del '900, specie da questi ultimi due comuni. Mi chiedo se il cognome non possa aver indicato originariamente una famiglia residente vicino a un büiét (piccola fontana), italianizzata in Buletto. Altre famiglie di Deggio - Croce < de Cruce = della croce; Dafond = di fondo; de Puteo = del pozzo, che si trova in diversi documenti antichi; Bronner da bron = fontana di sasso (?) - sembrano trarre origine da un microtoponimo nel villaggio.

Celio - In una lettera del vicario Giovanni Basso del 26.2.1581  si parla di un Antonio Celio da Quinto (Sandro Bianconi cit., p. 89). Nello SdA 1639 si trova una Bontà Ceglio ad "Ombrì Sopra" con 2 figli e 2 figlie. Trascritto Zelio nel '600, nel '700 e parte dell''800, etimologicamente un "enigma" che Lurati (Cognomi, pp. 50-51) pensa di aver risolto proponendo una origine da Consilius, "un nome un tempo molto in voga", a sua volta derivato dal nome augurativo Bonconsilius. E cita diversi documenti del '400 in suo appoggio. Nel primo del 22.12.1404 si legge però di un "Petro dicto Consilio" (MDT n. 466, p. 724), il che fa pensare a un soprannome, forse di un membro del Consiglio di valle. In un altro documento del 1414 trovo "Petri dicti Conscilii de Varentio" (CDT p162). Da Consiglio e Conseglio si sarebbe passati Celio, aiutando il soprannome Zei ancora vivo nel 1968, dice Lurati. Personaggi: Enrico Celio, consigliere federale (DSS) > GENEALOGIA DI ENRICO CELIO - Nello Celio, consigliere federale (DSS) - Bixio Celio, consigliere di Stato 1967-71 (per i tre politici v. anche "Quinto" pp. 258-259) - Giocatori di hockey: Bixio, Numa, Cipriano, Guido, Florio, Manuele, Brenno, Filippo, Nicola, Daniele, Claudio (di sicuro ho dimenticato qualcuno). Per i giocatori più recenti maggiori informazioni qui.

Cioccari - Non ho notizie sui Cioccari di Quinto. Nel patriziato di Piotta risultano estinti. Radicati almeno dal tardo '400 in Leventina. Il nome viene da "cioccaro" = campanile (da ciocca = campana) e indica persona abitante vicino al campanile secondo Lurati ("Cognomi" cit. p. 192). Campanile in antico dialetto leventinese si diceva ciüchéi (Fransioli, "Vicinato" cit. p. 97). Uno Zane de Giocha di Cornone è processato per stregoneria nel 1457. Cittadini da prima del 1800 anche di Faido, Mairengo e Osco (RFNS): ho trovato un de Giochario de Osscho già nel 1405 (MDT p. 734).

Croce - Sembrano essere originari di Deggio, dove sono numerosi nello SdA 1639, e dove da qualche parte doveva trovarsi una croce che dava il nome al "quartiere". Uno Iohannes de cruce de Degio è già citato nel 1227 (MDT, p. 37). In un documento del 1370 (CDT p. 78) trovo un "de Cruce", abitante a Quinto, in uno del 1376 un Petri fq Mini de Cruce de Degio (MDT, p. 418), in uno del 1400 (CDT p. 143) un Mini de Cruce de Degio "habitator Ombrii" (abitante ad Ambrì). Nel 1459 un Petrus de cruce di Deggio o Quinto è accusato di stregoneria (P. Rocco. p 59 ss, Schatzmann p. 360). Nel 1636 una Catterina de Croce di Quinto è condannata come strega ad essere decapitata e bruciata (v. alla voce stria).

Dafond - Contrariamente a quanto scrive Lurati escono dalla famiglia Giannini e non Buletti, mi dicono a Deggio. Così chiamati perché residenti in fondo al paese. Nello SdA 1639 c'è in paese una Margarita de Fondo con un figlio e una figlia adulti.

D'Alessandri - Il cognome è originario di Calpiogna, dove è attestato da fine '300 almeno: Guilielmo fq Alisandri de Calpiogia figura su un doc. del 1397 (MDT, n. 420, p. 612); in doc. del '400 si trova il cognome de Arssandro (1450, MDT, n. 843 p. 1623) o de Arsandro (1456, MDT, n. 897, p. 1775). A Varenzo perlomeno da inizio '700, ma più probabilmente dalla seconda metà del '600 (non figurano sullo SdA del 1639): un Giuseppe Alessandro D'A. di Varenzo è prete nel villaggio nel 1722-23; il 13.5.1721 una Maria Margherita D'A. sposa un Gio. Battista Giannini. Secondo indicazioni di don Leo D'Alessandri che ho sentito ripetere in famiglia, capostipite dei D'A. a Varenzo sarebbe stata una "fanzéla" (servetta) di Calpiogna che aveva avuto un figlio naturale nel villaggio.

Delfoch (pron. Delfòc) - Il cognome - dialettizzazione di "del Vogt" - ha a che fare con la dominazione urana, una relazione che non so precisare (servo/a? figlio/a illegittimo/a?) con un qualche landvogto o balivo urano. In origine si trattava di Mottini secondo informazioni udite in loco. Nello SdA 1639 figurano una famiglia "del fogt" a Altanca e una Gioanna del fogt di 60 anni con una figlia adulta ad Ambrì Sopra.

Dell'Orto - Il cognome figura nell'elenco del Patriziato generale di Quinto ma non in quelli dei patriziati locali. Il RNFS li dà cittadini di Quinto dal 1916, senza indicarne l'origine. In Plinio Grossi, "Ticino nero", 2008, p. 8 trovo scritto: "...nel giugno 1892, a Piotta, fu ucciso con una coltellata al petto il falegname Luigi Dell'Orto che, naturalizzatosi, vi aveva formato nel 1855 la propria famiglia". Nei registri di Ellis Island c'è un Luigi Dell'Orto di Piotta arrivato negli USA nel 1903.

Dolfini - Patrizi di Catto, dove nel 1639 figura una Margarita Dolfino con 3 figli maschi adulti. C'è però anche un Gio. Dolfino a Piotta con una famiglia numerosa.

Fry - Patrizi di Altanca. Non figurano sullo SdA 1639. Un Giovanni Fry è tra i condannati per la rivolta leventinese del 1755. Secondo Lurati, il cognome "designava un tempo i contadini liberi" (dal ted. frei). In Svizzera, oltre che a Quinto, i Fry sono autoctoni (pre 1800) anche in Surselva, a Sumvitg e a Disentis, mentre innumerevoli sono i Frey. Secondo il RNB (III, p. 674) nel primo comune sono attestati almeno dal 1652, nel secondo dal 1614. È possibile che i Fry di Altanca siano arrivati dalla vicina Surselva.

Fripp - Patrizi di Varenzo, dove figurano nello SdA 1639. Secondo Lurati il cognome viene dal nome Filippo.

Giannini - Nello SdA 1639 sono numerosi e distribuiti fra Deggio, Catto, Lurengo, Quinto e Ambrì Sopra. In un documento del 1376 si trova uno Zanini de Guida de Degio (MDT, p. 418), in uno del 1406 uno Zanini de Sancti Martini (p. 746), in un altro del 1449 (CDT p. 179) uno Iacobus Zanini de Liurencho, attestato ancora nel 1458 (MDT, p. 1947). Fra i morti leventinesi a Marignano (1515) c'era un Marti Schanin (R-P), certamente una tedeschizzazione di Janin = Giannini. Scritto anche Gennini nell''800 (v. foto di una lista del 1846 in "Quinto", p. 142).

Gianolli - Tre famiglie con oltre 30 membri a Piotta nello SdA 1639, quasi metà popolazione. Originari di Scruengo. Già nel 1442 si trovano due fratelli, Iacobo e Petro, figli del fu Zanoli Iacobi de Scriuencho (MDT, p. 1378). Il cognome appare in altri documenti del '400. Da un ramo della famiglia Gianolli nasce poco dopo il suddetto Sda la famiglia Piccoli

Giosuè - Nello Sda 1639 figurano un Antonio e un Pietro Josue ad Arnorengo, sposati ma senza figli, come pure una Anna Josue Bernardi con 2 figli a Quinto. Bernardi era una famiglia con più nuclei ad Arnorengo, Quinto, Altanca e Ambrì Sotto, attualmente non più rappresentata. Già nel 1239 c'era un Bernardus de Ronorenco (Arnorengo, v. CDT p. 22).

Gobbi - Nello SdA 1639 figura a Piotta un Antonio del Gobbo, padre di 4 figli. Il cognome sembra chiaramente derivare da un soprannome. Personaggi: Luigi Gobbi (1876-1947), fra i pionieri del socialismo ticinese ("Quinto", p. 260).

Guscetti - Originari di Deggio. In un doc. del 1459 accanto al più noto Uguzius de Degio figura un Uguzietus de Degio (MDT p. 2035), che è anche testimone a carico di una presunta strega del villaggio e che Schatzmann cit. (p. 440) chiama Ugucietto. Il diminutivo Uguzietus-Uguzieto lo distingueva da Uguzio-Ugutio-Uguccio, nome da cui sono verosimilmente nati i cognomi Guzzi e Guscio (v.). Documenti del 1516 e del 1527 menzionano pure un Uguzeto de Degio (v. Lurati, alla voce Guzzi), suppongo un discendente. Nello SdA 1639 figura un Antonio Guscietto con diversi figli a Deggio. I vari Guscetti di Ambrì discendono da Giacomo Antonio G. (1716-?), trasferitosi da Deggio ad Ambrì Sotto nel 1750. Il 14.5.1799 Giovanni e Domenico G. di Ronco, con Antonio Maria Giannini di Deggio, furono fucilati dai francesi presso Bellinzona (padre Angelico Cattaneo, "I Leponti", Vol. II, p. 108) dopo che la Leventina aveva dichiarato guerra alla Francia ("guerra delle forcelle")! Personaggi: Severino Guscetti (DSS) di Deggio (non figura nella genealogia dei G. allestita da don Gianni Sala). -

                                                                        I Guscetti di Ambrì, albero genealogico.


Guscio - Probabilmente originari di Deggio. Parlando di Guzzi, Lurati fa derivare il cognome da Uguzzo, con perdita della U, e menziona un 'Antonium f. c. Guilielmi Uguzii de Degio' in un documento del 1437. Il Guglielmo in questione è già citato in un doc. del 27.5.1400 (CDT p. 144). Nei documenti del '400 nel CDT ci sono Uguzii de Degio in abbondanza. Un Ser Uguccio di Deggio è un notabile della valle a metà '400: nel 1449 è membro della delegazione urana per la conclusione della pace con Milano. Ciò non evita alla moglie Bontà di essere processata e verosimilmente condannata a morte come strega nel 1457 (Schatzmann pp. 117, 312, 350). G. Corti (p. 18) dice che la famiglia Guzzi era denominata Güsch nei primi anni del '600, poi italianizzato in Gucci e quindi in Guzzi a Tengia (e Personico). Una origine comune dei due cognomi non è dunque esclusa. Ipotizzo che Uguzzo = Ugüsc in dialetto sia diventato "u Güsc", da cui i cognomi Guscio e Guzzi. Nello SdA 1639 figura un Gio. Ugutio con 4 figlie e un figlio - Ugutio! - ad Ambrì Sopra. E in una lettera del vicario Giovanni Basso del 13.2.1581 si parla di un "Antonio Gusio d'Umbrì sopra" (in Sandro Bianconi cit. p. 80 e 81).

Jelmini - Lurati li dà "accertabili dal 1410" a Lurengo, ma curiosamente come Jermini. Su MDT non ho trovato niente. Nello SdA 1639 figura a Lurengo un Antonio Jelmino, nato nel 1599, con 4 figli maschi. Il terzo, Jelmino, nato nel 1626, potrebbe essere il Guglielmo Jelmini, sposatosi nel 1663, capostipite dei vari rami di Jelmini attuali secondo l'albero genealogico allestito nel 1998 dal parroco di Quinto don Gianni Sala. Un suo discendente, Giacomo Jelmini (1761-1832), va ad abitare a Catto e dà vita a un nuovo ramo. Nel 1658 una vedova Margarita Jelmino è processata per stregoneria e bandita dopo essere riuscita a fuggire (Raffaella Laorca, Le tre valli stregate, Locarno, 1992, p. 152; da M. Scanni p. 341 risulta invece una condanna a morte). Nessuna relazione, perlomeno nell'albero genealogico trovato da don Sala, con la famiglia originaria di Golasecca (VA), naturalizzata a Tenero-Contra nel 1901 da cui è venuto Angelo Jelmini, vescovo di Lugano dal 1936 alla morte nel 1968. Sarebbe da ricercare se gli Jelmini oggi concentrati nella regione a sudest del Lago Maggiore (VA) non siano magari di lontana origine leventinese. L'ipotesi inversa non è esclusa: nei documenti leventinesi dei primi lustri del '400, oltre a un Guilielmino de Vigera (MDT p. 774), compare spesso un "ser Guilielminus de Mortera" (Mortara, Pavia), "luogotenente del vicario di Val Leventina domini Gualterii Mayeris de Altorfo", residente a Faido (doc. 5.3.1412, MDT p. 879, v. anche ibid. pp. 731, 829, 845, 862, 865 e, sopra, alla voce Lombardi di Airolo). Mettiamo che abbia lasciato qualche figlio naturale a Fontana (v. sopra: Jelmini di Airolo) e Lurengo...

Juri - Nello SdA 1639 figurano due famiglie Jurio ad Ambrì Sopra. Il cognome viene dal nome Giulio, Jüri in vecchio dialetto (Sa Jüri = San Giulio): "non regge l'accostamento che si fa talvolta ad Uri", sostiene Lurati.Personaggi: Carla Juri, attrice.

Jurietti - Nello SdA 1639 ci sono 2 famiglie Jurietto a Catto e 3 a Varenzo, di cui due con donne capofamiglia, entrambe denominate con il cognome Juriette.

Martinetti - Cognome originario di diversi comuni TI. Secondo il RNFS i Martinetti di Varenzo sono cittadini di Quinto dal 1843, di provenienza ignota. Una famiglia Martinetti figura nello SdA del 1639 a Prato. E in un documento del 1437 (CDT p. 167) trovo uno "Johannis f. c. Iacobi Martineti de Lotancha, habitanti in loco de Roncho". Dovrebbe trattarsi dello stesso Giovanni "Martineti de Cresta" (tra Ronco e Altanca) che figura in un doc. del 1449 (CDT p. 179). Personaggi: Orazio Martinetti, * 1955, storico e giornalista, direttore in particolare dei settimanali "Cooperazione"(1986 - 1998) e "Area".

Mona - Nello SdA 1639 figura ad Ambrì Sopra una "Anna fu moglie di Giulio Mona" con 2 figli maschi. Personaggi: Angelo e Agostino Mona: v. Giuseppe Mondada, "I fratelli Mona di Ambrì", in "Svizzera Italiana", N. 134, Feb. 1959. Info da Apicoltura.ch: Agostino nasce a Bodio nel 1819. Diviene insegnante di lingue al ginnasio di Pollegio dove contemporaneamente si occupa di apicoltura ed all’allevamento delle regine. Nel 1869 si trasferisce a Bellinzona, dove costituisce nel 1872 la Società Ticinese di Apicoltura. Cerca, purtroppo con scarso successo, di creare un’industria dell’apicoltura e collabora con la prestigiosa rivista “L’Apiculteur” di Parigi. Muore a Bellinzona nel 1886 dopo aver ripreso ad insegnare per alcuni anni al ginnasio di Locarno. Angelo è stato professore di Chimica Agraria al ginnasio di Locarno e socio attivo dell’accademia di Brescia; diventa poi direttore della Colonia Agricola a Macerata, quindi professore di Enologia all’Istituto della Società Agraria di Gorizia. Nel 1862 pubblica a Bellinzona, edito dalla tipografia Colombi, il fascicolo “Del Governo delle Api”. Sui due fratelli, v. anche "Quinto", p. 261.

Mottini - Originari di Altanca, dove sono numerosi nello SdA 1639. In un doc. del 1350 (MDT, n. 222, p. 263-64) trovo forse il capostipite, Iacobinus dictus Motinus de Lotancha, dal che deduco che si trattava in origine di un soprannome: forse da un microtoponimo locale Möt (= dosso, poggio, promontorio), o eventualmente da Mot (= senza corna; magari era piccolo e calvo) o Mota (= conca, anticamente di legno, dove veniva deposto il latte per lasciar affiorare la panna; il VSI dà anche il diminutivo Motin; magari Motinus era un golosone, o piccolo e grasso...). Nel 1420 c'è in paese uno Iohanolo Motini (p. 965), nel 1430 un Petrolus fil. Zanis Motini (p. 1088). Nel 1457 una Giovanna figlia di Petrolo Mottini è processata come strega (P. Rocco cit. pp. 42 ss., Schatzmann p. 352, 430-31). Personaggi: Anastasi (p. 31) ricorda Giacomo Mottino, "arditissimo capitano leventinese", eroe sfortunato della battaglia di Novara del 6.6.1513, celebrato anche dal grande Francesco Guicciardini (-> Wikipedia) nella sua Istoria d'Italia. Più info su di lui nel Dizionario alla voce Altènc'a -> A.

Orelli - Famiglia non più rappresentata nel comune. Nello SdA 1639 ce ne sono a Quinto, Arnorengo e Ronco. Padre Angelico Cattaneo cita uno Johannes de Orello di Quinto attestato nel 1227 (MDT, p. 39) e propone una derivazione da Aurelius (R. Fransioli p. 29). Ma in un documento del 1239 (CDT p. 23), dove sono menzionati uno Iohannis de Orello de Quinto e altri "de Orello" si parla chiaramente di "loci de Quinto et de Orello". Nello stesso CDT (p. 146) si trova ancora un documento del 13.4.1406 redatto proprio a Orello, in cui si parla di vicini convocati "in loco de Orello, sub portichu Petri filii condam Uguzii de Degio". Il toponimo non è identificato, leggo in MDT. A mio avviso si tratta del poggio tra Quinto e Arnorengo (foto Google Maps): in MDT c'è un documento redatto nel 1406 "in dicto loco de Orello seu Arnorencho" (p. 747, mentre a p. 407 si parla di Orello de Arnorencho). Orello è pure chiamato ancor oggi il poggio dove la strada tra Cresta e Altanca curva a gomito. Da qui il Martinus de Orello citato nel 1350 (MDT n. 222, v. Mottini) e gli Orelli di Ronco?

Pedroli - Forse un ramo dei Mottini (v.): nella famiglia compare un Petrolus nel 1430 (MDT p. 1088) e poiché i nomi si ripetono nelle generazioni è ipotizzabile una successiva "scissione". Nello Sda 1639 figura nel villaggio una famiglia con il cognome Pedrolo. Nel 1619 una Margherita Pedroli di Altanca è condannata come strega ad essere decapitata e bruciata (v. alla voce stria).

Pedrolini - Idem come sopra per il cognome Pedrolino.

Pescia - Nello SdA 1639 ci sono dei Pescia e dei Pescerina a Scruengo, presso Piotta. Forse il capostipite abitava vicino a un abete (péscia) o veniva da Peccia, in Vallemaggia. Pre-800 anche a Brione Verzasca.

Petar - Patrizi di Altanca. Nello SdA 1639 c'è un Gasparo Peder con famiglia numerosa ad Ambrì Sopra e una Anna Peder di 67 anni con 2 abiatici a Ambrì Sotto. C'è una relazione coi Peter di Airolo?

Piccoli - Nello SdA 1639 risulta un Gio. Piceno (= Pìscian = Piccolo) a Ronco, ma non è della stirpe Piccoli di Piotta, mi ha indicato Livio Gobbi, studioso di cose locali. Dall'albero genealogico che mi ha fornito (v. sotto), basato sulle genealogie elaborate da don Gianni Sala quando era parroco di Quinto, risulta che i Piccoli sono un  ramo della grande famiglia Gianolli (v.), discendenti di Martino Gianolo detto Piscian (Piccolo), nato nel 1619. Lo SdA del 1639 lo indica come terzo figlio (vivente...) di Antonio Gianolo (*1566), nato ben 15 anni dopo il secondogenito, da cui verosimilmente il suo soprannome. Personaggi: il noto attore francese Michel Piccoli (*1925) ha origini piottesi, e non italiane come si legge quasi ovunque. Lo stesso Piccoli vi ha accennato durante il festival di Locarno del 2007 (-> Swissinfo), non sembrando peraltro molto in chiaro: "Er vermutet, dass sein Grossvater von Italien nach Piotta kam, jedoch nicht im Tessin blieb", si legge in Kleinreport.ch, 12.8.2007; v. anche 20 Minuten, 10.8.2007, secondo cui nella sua autobiografia Piccoli si sarebbe attribuito possibili origini milanesi. Livio Gobbi ha incontrato Piccoli a Locarno, ma l'attore ha eluso le sue domande sugli antenati. Ho l'impressione che non sia molto fiero di venire da un piccolo villaggio di contadini svizzero, probabilmente preferisce l'idea di avere antenati provenienti dall'Italia, paese di grandi artisti... "Etant donné mes prétendues origines italiennes, étant donné mon nom, étant donné tout ce temps que j'ai passé en Italie pour travailler, toutes les personnes magnifiques que j'ai connues dans ce pays, je suis un peu italien", ha dichiarato a "Le Monde" nel settembre 2011.
Genealogia piottese di Michel Piccoli:

Antonio Gianolo *1566
Martino Gianolo detto Piscian (= Piccolo) *1619
Francesco Gianolo Piscian *1656
Antonio Francesco Gianolli-Piccoli *1677
Francesco Antonio Piccoli *1711
Giuseppe Antonio detto Zeza *1752
Lorenzo *1786 detto Lorenzon - sposa Mariagata Gianolli
Costantino *1829 - sposa Maria Angelica Grisi(n)ger (*1840) di Ambrì, emigra in Francia 
Enrico *1860, nato a Valence (F), sposa Berta Hocquart
Carlo Enrico *1887, alias Henri, sposa Marcelle Expert-Bezançon (1892-1990)
Jacques Daniel Michel *27.12.1925, in arte Michel.
A  Piotta non ci sono più discendenti di Costantino Piccoli, dunque gli attuali Piccoli piottesi non si possono definire parenti di Michel, mi fa notare Livio Gobbi.

Vanzini - Non figurano sullo SdA 1639. "Attinenti" di Quinto da prima del 1800, secondo il RNFS, che non menziona questo cognome altrove. Vanza e Vanzetta sono originari di Biasca (pre 1800). In Italia ci sono Vanzini soprattutto in Lombardia e Emilia.

Fonte principale: SdA 1639, pubblicato da Mario Fransioli sul Bollettino parrocchiale di Quinto del 1973 (ho delle fotocopie di terza mano, temo incomplete).

COMUNE DI PRATO

Patrizi di Prato: Bacchi, Battalora, Danzi, Fransioli, Gendotti, Giamboni, Gianella, Pedretti, Pozzi, Scolari, Stefani.

Bacchi - Patrizi di Prato ma originari di Dalpe o Cornone, dove uno Iacobus dictus Bacchus - si tratta dunque di un soprannome - compare nei documenti nel 1291 (MDT, n. 65, p. 101), il che ne fa il più antico cognome dalpese tuttora esistente, anche se da molto tempo scomparso da Dalpe, dice Mario Fransioli ("Dalpe" cit. p. 158). Nel 1602 c'è un Gioanni Bacco a Cornone, le cui moglie, figlia e abiatica saranno decapitate e bruciate come streghe (v. M. Fransioli, "Dalpe", pp. 194 ss. e alla voce stria nel mio dizionario). Nel 1639 ci sono dei Bacchi a Fiesso.

Battalora - Nello SdA del 1639 figurano uno Jacomo e un Gioanni Batalora a Prato. Non so se il nome venga da un luogo dove "u bat l'òra" (vento da sudest) ...

Danzi - Nello SdA del 1639 figurano un Franco e un Cipriano d'Anz nel villaggio di Prato. Il cognome fa probabilmente riferimento al nome Hans***, piuttosto comune all'epoca in particolare ad Airolo, penso a causa dei matrimoni con donne d'Uri (a Fontana c'è per esempio un Hans Dotta nel 1574). Da notare che sempre nel 1639 figura ad Ambrì Sopra un Giacomo d'Anz Rott (Hans Roth?). Lurati dice che sono patrizi di Prato dal 1490 almeno. Aggiunge che alcuni Danzi spiegavano nel 1986 trattarsi di Danz urani poi italianizzati in Danzi. Indica quindi in alternativa una possibile derivazione dal nome medievale Abundantius. IL RNFS non dà Danz nel canton Uri ma solo come originari di Zuoz (GR) e Grossaffoltern (BE). *** Ipotesi confermata da un doc. del 1594 che parla di un Gio. Pietro d'Hans (cit. da M. Fransioli in "Briciole di storia dalpese", n. 12, gen 1963).

Fransioli - v. Dalpe.

Gendotti - Il cognome è formato da due nomi, Zan (o Gian) d'Otto (Giovanni figlio di Otto) ed è originario di Cornone, dove nella forma latina è attestato già verso la fine del Duecento, dice Mario Fransioli ("Dalpe" p. 152). Su MDT non ho però trovato niente fino al 1457, quando compare uno Zano o Zanis Otti de Cornono (p. 1799). Nel 1321 c'era tuttavia un Petri de Ota a Curteflorino (Fiesso, p. 141), il cui figlio è forse Iohannes fq Petri de Otta de Cornono nel 1364 (p. 361), che si ritrova come Zanus Petri de Ota nel 1379 (p. 430) e Zanino fq Petri Otte nel 1384 (p. 475). Il matronimico Otte è diventato patronimico Otti nel secolo successivo o si tratta di un'altra famiglia? Dai nomi or ora riportati sarebbero potuti nascere i cognomi Pedrotta, Pedrotti, Pedotti (che però non mi risultano in zona). Sullo SdA del 1602 figurano a Cornone un Antonio Giandotto e una Anna Giandotta (i cognomi erano declinabili) quali capifamiglia. In quello del 1639 c'è un Pietro Giandotto a Prato, figlio del suddetto Antonio e "capostipite della lunga schiera di Gendotti di Prato" (M. Fransioli, p. 142). Personaggi: (Gabriele Gendotti, consigliere di stato) -

Giamboni - Il cognome viene dall'unione di due nomi: Johannes Bonus o Zane Bono = Giovanni B(u)ono, Già un documento del 1217 parla di uno Johannes Bonus de Curtesupra e un altro del 1291 riferisce di un Ambrosio de Zambono di Cornone. Sfogliando il libro di Karl Meyer "Blenio e Leventina" cit., mi è caduto l'occhio anche su altri Zanebonus (de Bruxniano, de Marenco, de Osco, de Vegaria) in un documento in latino redatto a Osco nel 1237 (pp. 298-99). Doveva dunque essere un nome piuttosto comune. In un documento del 1368 trovo ancora uno Zanis de Zambono de Cornono (MDT p. 371), in uno del 1400 uno "Zanbono de Fiessio" (CDT p. 162) Nel 1457 uno Zanboni di Fiesso è citato come teste in un processo per stregoneria (Schatzmann p. 337). Fra le vittime leventinesi nel contingente urano a Marignano (1515), nelle file di "quelli di Prato",  figurano due Hans Schambon = Giamboni (R-P). Nello SdA del 1639 ci sono tre Giamboni e un Giambone a Fiesso.

Gianella - v. Dalpe.

Pedretti - Giunti a Prato da Chironico (Vicari "Leventina" cit. p. 270) dopo il 1800. Il RNFS li dà originari anche di Anzonico, Sobrio, Pollegio e altrove. Sono difatti patrizi di diversi comuni leventinesi. Nel primo '600 c'erano a Dalpe dei Pedrini ma nessun Pedretti. C'erano però dei Pedreti a Dalpe nel 1354 (Zaninus fq Pedreti de Albe, MDT n. 246, p. 301) e nel 1459 (P. Rocco p. 62).

Pozzi - Diversi i de Puteo = del Pozzo negli antichi scritti leventinesi, in particolare a Deggio. I Pozzi di Prato sembrano tuttavia venire da Poz, localita all'estremità di Cornone (Dalpe) verso il Cioss basso, dove c'era una sorgente e ancora oggi ci sono i resti di una sorta di pozzo. Nello SdA del 1602 figurano a Cornone un Giaccobo e un Antonio Pozzo. In quello del 1639 si trovano un Pozzo e un Pozzi a Prato.

Scolari - Nello SdA del 1639 figurano a Fiesso alcune famiglie con questo cognome. Secondo Marco Polli (in: AA. VV., "La rivolta della Leventina, Locarno 2006, pp. 219-20), la famiglia aveva origini milanesi e si era stabilita nel XVI secolo in Leventina, dove nel 1563 Giovanni Gualtiero S. aveva acquistato la cittadinanza (Landrecht). I suoi discendenti occupano cariche importanti in valle. Antonio Scolar di Fiesso emigra all'inizio del XVII secolo ad Altdorf e ne diventa cittadino. Un discendente, Johann Josef Florian Scolar (1683-1759) è landfogto in diversi baliaggi e landamano d'Uri nel 1742-44.

Stefani - Nello SdA del 1639 figurano a Prato un Martino De Stefani e uno Jacomo Stefani. Un Antonius de Stephani de Zornicho era notaio nel 1451 (MDT, p. 1665). C'erano anche degli Stefani a Chironico nel primo '400 (MDT, p. 1009). V. anche Stefani di Dalpe.

Fonti principali: MDT e Mario Fransioli, "Dalpe" cit., che pubblica per intero lo Stato d'anime del 1602 (Dalpe) e quello del 1639 (Dalpe e Prato).


COMUNE DI DALPE

D'Ambrogio - La derivazione del cognome dal nome Ambrogio è evidente. Nello SdA del 1602 figura a Dalpe come "d'Ambrosio", in quello del 1639 diventa "d'Ambrosij". R. Fransioli ("Prato" op. cit.) ha trovato degli Ambroxius nel '200 a Fiesso, Prato, Corzora e Cornone. Non sa però da quale ramo vengano gli attuali D'Ambrogio. Forse da nessuno di loro, sembrando essere un nome piuttosto frequente.

Fransioli - Il cognome deriva dal nome Franzolus, molto diffuso nel Medio Evo. Nel 1378 compare nei documenti un Franzolus de Albe (MDT, p. 424). Nel 1379 troviamo Franzolus et Guiliermus fratres fq Guazii de Frasa de Albe (p.431), nel 1407 Franzolus Guazii Frasse, Guilielmus Olivae fq Guazii Frasse (i due fratelli di prima, figli di Guazio di Frassa di Dalpe) e un Albertus filius Franzoli Guazii de Albe qui stat Piotencho (= Pitengo, p. 811 e 817, v. anche pp. 833-35 e 1374). Uno Iacobus fq Francioli Frassi de Albe si ritrova nel 1436, ultima volta in cui compare l'apparente toponimo (perduto) Frassa, documentato sin dal '200 (V. R. Raschèr in MDT p. 975, Fransioli "Dalpe" p. 158). Nello SdA del 1602 figura a Dalpe il cognome Franciolo, in quello del 1639 Fransciolo. E a Fiesso c'è un Franscioli. Dalla fine del '600 per distinguere i vari rami è adottato il doppio cognome: Fransioli-Pisolo, Fransioli-Pieri, Fransioli-Spagnolo, Fransioli-Alberto, Fansioli-Ignazio. Personaggi: don Giuseppe Fransioli (1817-1890) (DSS), affascinante quanto dimenticata figura di prete con la carabina (verbale e reale!) in Ticino e successivamente, come Joseph Fransioli, attivissimo e riconosciuto filantropo a New York. Su di lui si veda Giuseppe Mondada, "La nostra emigrazione. Giuseppe Fransioli di Dalpe", NSE, Bellinzona, senza data: 1963 o 1964, 37 pp. e Mario Fransioli in "Dalpe", pp. 185-186. Molti i Fransioli in Francia.

Galeppi - Il cognome viene da galuppo = servitore al seguito di soldati, ordinanza, garzone (probabilmente da galuppare = galoppare), e non da Calepio in provincia di Bergamo come scritto da Giovanni Anastasi cit. (p. 24), afferma Mario Fransioli ("Dalpe" p. 153). La forma iniziale è Galupo. Nello SdA del 1602 figurano un paio di Galuppo e una Margarita Galuppa, in quello del 1639 uno Jacomo Galupeto.

Gianella - Il cognome viene dal nome Giovanni. Nello SdA del 1602 figura un Gio. Pietro Ginello a Cornone, nel 1639 sempre a Cornone ci sono diversi Gianela, tra cui un Pietro figlio di Giov. Pietro Ginello, il che mostra l'evoluzione del cognome. Un Gianella di Cornone è fatto vicino di Dalpe nel 1746, un altro nel 1754: immagino che i due rami di Gianella dalpesi siano loro discendenti (Fransioli p. 143-45). Vista l'evoluzione del cognome a Cornone non credo proprio che i Gianella dalpesi siano venuti da Leontica come pensava il defunto parroco don Francesco Gianella (1886-1964) (v. Fransioli p. 143). Il RNFS li dà presenti da prima del 1800 anche a Prato (verosimilmente da Dalpe), Leontica, Castagnola e Stabio, nonché a Lumbrein (GR), mentre come originari di Dalpe dà anche Genella (ma credo sia una semplice variazione grafica di Gianella in uso ancora nell''800) e Genel (un ramo a sé, verosimilmente sviluppatosi dallo stesso ceppo dei Gianella). Molti i Gianella in Francia.

Sartore - Il cognome deriva dalla professione sartore = sarto, dal latino sártor. Nel 1379 c'era a Dalpe uno Iacobus fq Zanus de Sartore de Albe (MDT p. 471), altri sarti compaiono più tardi (v. Fransioli p. 159), difficile sapere chi è il capostipite. Nello SdA del 1602 sia a Dalpe sia a Cornone gli attuali Sartore figurano come "del Sartore", in quello del 1639 come Sartori, attestati nello stesso anno anche a Prato/Fiesso, dove ci saranno in seguito diverse suddivisioni, come per i Fransioli a Dalpe (v. Fransioli, p. 159). Nei documenti dalpesi dell''800 si trova spesso scritto Sartor. Personaggi: Giuseppe Sartore (1700-1755) è uno dei tre presunti leader della "rivolta" leventinese decapitati nel 1755 a Faido. Grazie all'intercessione del cappellano di Faido Benedetto Sartorio, probabilmente suo cugino, i tre evitarono l'impiccagione. G. Sartore figura fra gli antenati da parte di madre del consigliere federale Enrico Celio (v. Archivio svizzero di genealogia cit., I, 1942-44, pp. 270 sg.). Molti i Sartore in Francia.

Stefani - Il cognome non figura negli SdA di Dalpe, ma c'è in quello Prato del 1639 (v.). Nel corso del '600 un Giovanni di Giacomo Stefani da Mascengo è accettato nella degagna di Dalpe e Cornone (Fransioli p. 143). Immagino sia il capostipite degli Stefani dalpesi.

Fonte principale: Mario Fransioli, "Dalpe" cit., che pubblica per intero lo Stato d'anime del 1602 e quello del 1639.

ALTRI COGNOMI PIU RECENTI (NON PATRIZI) IN ALTA LEVENTINA, COGNOMI ESTINTI IN LOCO

Riporto qui alcuni cognomi di famiglie residenti da più o meno lunga data nella regione, con i dati trovati sul "Repertorio dei nomi di famiglia svizzeri", abbreviato RNFS, che dà notizie sull'origine delle famiglie possedenti la cittadinanza di un comune svizzero nel 1962 (V. SPIEGAZIONI). Al cognome segue il comune di cui sono originarie o dove hanno acquisito la cittadinanza, di solito tramite naturalizzazione, seguito dalla data di ottenimento della cittadinanza e dalla sigla del paese di provenienza, che è quasi sempre l'Italia. L'indicazione "pre '1800" significa che la famiglia ha acquisto la cittadinanza prima del 1800 ed è considerata praticamente "originaria". Per alcuni cognomi il RNFS dà diversi comuni di origine o naturalizzazione. Non conoscendo la storia dei singoli li indico tutti o in parte. Il RNFS non dà le naturalizzazioni dopo il 1962. I comuni indicati accanto ai singoli cognomi sono dunque soltanto indicativi.

PV GC = Processi verbali del Gran Consiglio TI.

R CdS = Rendiconto del Consiglio di Stato (rapporto di gestione annuale).

Cito qui sotto anche qualche cognome ormai estinto a monte del Piottino ma presente nel passato.

Aebischer - Originari di diversi comuni friburghesi, come pure di Aarberg BE.

Albertella - Prato 1955 e 1958 (I). In I. ce ne sono soprattutto in Lombardia e Piemonte.

Albertini - Ad Airolo sono presenti da secoli (v. sopra), a Quinto naturalizzati nel 1917 (I) secondo RNFS, ma su R CdS non ho trovato niente. Cognome molto diffuso nel Norditalia.

Altoni - Airolo 1916 (I). Casimiro Altoni (1884-1966), da Sondrio, venditore di birra ad Airolo (nominato in Vicari, p. 105 e 111, e in Beffa, voce "g'ascéra"), è naturalizzato attinente di questo comune nel 1916 (PV GC). Il 18.2.1920 sposa Ancilla Jelmini (ramo "Bèija" del comune di Quinto, 1887-1975). Rari in Italia, quasi tutti in Lombardia.

Altrocchi - Quinto 1938 (I). Stabiliti a Piotta.

Baldi - Prato 1933 (I). Presenti in Tutta I., specie Piemonte, Lombardia, Lazio e Toscana.

Balmelli - Cognome originario di Barbengo, Comologno, Crana, Paradiso, Italia.

Bardin - Crana 1909 (I, da S. Giustina, Belluno). In I. soprattutto in Veneto.

Barenco - Originari di Bellinzona (pre-'800). Patrizi di Daro, dove sono attestati dal 1550, scrive la "Rivista patriziale ticinese", dic. 2009. Ma è probabile una presenza più antica: "Nell'agosto 1427 Michele de Barengo, arciprete di Bellinzona, era detenuto presso il Capitano di Giustizia di Milano per aver percosso il cittadino milanese Gian Battista Balbo", ho letto casualmente scorrendo il "Bollettino Storico della Svizzera Italiana" (BSSI n. 6, giugno 1883, pp. 123-24). ll nome viene verosimilmente da Barengo, oggi comune della provincia di Novara, e non da "bara", nome avevo supposto considerando l'attività di pompe funebri dei Barenco a Faido e Bellinzona!  V. anche Cognomiitaliani.org.

Barloggio - Cognome originario di Lavertezzo, in valle Verzasca. Fra i cittadini con diritto di voto nel comune di Prato nel 1882 figura un Barlogio G. di Stefano (-> "Il villaggio ai piedi della Lagasca", 2012, p. 209).

Bernardi - Il RNFS dà il cognome originario di Lodrino, Medeglia e Italia. Estinto nel comune di Quinto, dove era attestato nello SdA 1639, probabilmente originario di Arnorengo: un Bernardus de Ronorenco è già documentato nel 1227 (MDT, p. 38) e uno scritto del 1488 parla di Bernardi di Arnorencho (CDT p.79).

Bertazzi - Originari di Cavagnago. Cognome diffuso anche in Italia in Lombardia e Piemonte.

Bertolotti - Luigi B., da Castelletto Ticino (NO), domiciliato ad Ambrì, è naturalizzato a Russo nel 1909. Risiede in TI da ca 10 anni (PV GC).

Borioli - Cittadinanza di Quinto nel 1942, luogo d'origine non specificato da RNFS, che indica pure per questo cognome una naturalizzazione a Cureggia nel 1868, qui pure da origine non nota. Nel volume "Il Comune di Quinto" cit. (pp. 177-179), lo storico Pasquale Genasci fornisce interessanti ragguagli sulla famiglia e sul suo pastificio creato ad Ambrì, dapprima fiorente ma poi fallito nel 1900. Riassumo per sommi capi. Primo '800: Giulio Borioli di Vaprio d'Adda (MI) sposa Maddalena Solari di Primadengo, che rimasta vedova lascia Milano con il figlio Antonio (1824-1881). I due si stabiliscono prima a Faido e poi ad Ambrì nel 1850. Dall'unione tra Antonio B. e Antonia Solari di Faido (1831-1892) nascono 14 figli. Nel 1868 Antonio ottiene la cittadinanza svizzera a Cureggia, perché i quintesi non gliela davano, nonostante la prosperità economica raggiunta. Dopo la sua morte, gli affari sono gestiti da 4 figli. I fratelli si separano dopo il fallimento del pastificio (1900). Il figlio Davide, che ha sposato Marina Togni di Chiggiogna,  rimane nella casa paterna e continua a gestire un ristorante e un negozio di commestibili. Dalla loro unione nasce Alina Borioli, poetessa dialettale e scrittrice (1887-1965) -> v. Borioli Alina alla lettera B e nella BIBLIOGRAFIA.

Bossi - Cognome originario di diversi comuni del Mendrisiotto e di alcuni grigionesi. Numerosissimi in Lombardia.

Braga - Martino Abbondio Braga  fu Giovanni da San Siro (Como), "da molti anni domiciliato nel Cantone", a Nivo (Chironico), è naturalizzato nel 1893, ma ad Auressio, con la moglie Rosa nata Dazzi di Chironico e i figli minorenni Samuele, Giovanni e Angelo Dionigi (Processi verbali del GC, 1894, pp. 179-80), con tassa di 200.- frs (p. 263). Il figlio Samuele Stefano (1873-1910; sui registri compare una volta l'uno, una volta l'altro nome), si stabilisce a Dalpe nel 1900, subito dopo aver sposato Giuseppa Sartore. Il cognome si è successivamente estinto a Dalpe (l'unico figlio si è stabilito a Locarno, le tre figlie si sono sposate con leventinesi), ma è sopravvissuto a Nivo e di recente è tornato a Dalpe. "Il cognome si rifà all’appellativo comune “braga”, cioè calzoni, con riferimento alla professione di sarto o venditore, o con significato figurato per inetto." < Vaol.it. In TI il cognome è localizzato prima del 1800 a Sigirino.

Brasi - Airolo 1915 (I). Giuseppe Brasi (1871-1956), da Cremona, è fatto attinente di Airolo nel 1915 con la moglie Maria nata Juri e 6 figli (PV GC).

Butti - Osco 1932 (I) secondo RNFS. I verbali del GC danno per quell'anno la naturalizzazione di Giuseppe Butti e famiglia, Lino e Arturo Butti, domiciliati a Osco. In Maggi cit. figurano tuttavia tra i patrizi di Osco. In I. concentrati nella regione al confine tra Lombardia e Piemonte. Cognome tipicamente lombardo, dovrebbe derivare da un soprannome dialettale, probabilmente legato alla cura delle api. Da Cognomiitaliani.org

Carpani - Umberto e Felice C., di Sannazzaro de' Burgondi (Pavia), sono naturalizzati ad Airolo nel 1918, altri C. a Melide nel 1937. In I. concentrati soprattutto nella Lombardia occidentale.

Castelli - Prato 1956 e 1960 (I). Un Castelli classe 1889 arriva a Rodi dalla Val Seriana (Bergamo) all'inizio del Novecento (-> testimonianza della figlia in "Il villaggio ai piedi della Lagasca" , 2012, p. 10). Numerosi in tutta I. ma specialmente in Lombardia.

Cavedo - Angelo Cavedo (1874-1957), da Sesto Cremonese, residente ad Ambrì, in TI dal 1904, è fatto attinente di Quinto nel 1921 (PV GC).  

Cereghetti - Originari di Muggio, nel Mendrisiotto.

Ceresa - In TI Valcolla pre-1800 e 1873 (I), Claro '800, altri comuni più recenti dall'Italia, dove sono presenti soprattutto in Lombardia e Piemonte. Gabriele Ceresa, sindaco di Airolo 1987-1992.

Ceresetti - Originari del Bresciano, cognome diffuso in particolare a Pisogne in Val Camonica (BS).

Chiappini - Lorenzo e Guerrino C., da Gorzone, in Val Camonica (Brescia), domiciliati a Quinto, sono naturalizzati a Russo nel 1918. 

Chinotti - Melano 1933 (I), Riva S. Vitale 1942 (I). Originari di Adrara San Martino (BG): v. il bel servizio "Fa mia ul bergum" di Bruno Bergomi alla RSI. Personaggi: Mauro Chinotti, sindaco di Airolo 1992-2008. In Italia cognome presente in 16 comuni, quasi tutti lombardi e piemontesi.

Coppa - In Ticino Magliaso 1958 (I). In I. sparpagliati un po' ovunque ma soprattutto in Lazio, Piemonte e Lombardia.

Corecco - Originari di Bodio: uno Zanes de Corecho era "vicino" del villaggio nel 1435 (MDT, p. 1273). Corecco è il nome di un monte sopra Pollegio (come pure di una zona in territorio di Airolo, presso Nante, di fronte a Brugnasco, in dial. Corec'). Madre del vescovo Eugenio Corecco era una Beffa (Rita) di Airolo (Beffa. cit. p. 184).

Cotti - Airolo 1957 (I). Il cognome è anche originario di Prato Sornico.

Darani - Attestati già nel '300 a Chironico (v. ad es. MDT, p. 268).

Dassié - Prato Leventina 1971 (I), indicano i verbali del GC. In Italia concentrati in Veneto, nella provincia di Treviso. Alcuni sparsi in Lombardia.

Dellavecchia - Presenti a Fontana sin dal primo Seicento e provenienti da Osco secondo M. Fransioli ("Vicinato" cit. p. 49). Ma non figurano tra le famiglie patrizie. Il RNFS non dà il cognome Dellavecchia, ma solo Della Vecchia, come originario di Airolo (pre 1800) e di nessun altro comune svizzero.

Dotti - Michele Giuseppe Dotti (1875-1954), proveniente da Rovenna, villaggio comasco sopra Cernobbio a pochi km dal confine svizzero, si stabilisce nella Media Leventina nel 1900 circa. Alcuni anni dopo mette su famiglia a Dalpe. Questa è naturalizzata però a Chiggiogna, nel 1933 (RNFS). Il figlio Giuseppe Dotti (1914-1999), che con i fratelli ha creato una fiorente impresa edile, è stato sindaco di Dalpe dal 1952 al 1992 e fatto cittadino onorario. Sul cognome: "È probabile che si tratti in origine di un ipocoristico di qualche nome in -aldo, dal quale è venuto -aldotto e poi-dotto. Secondo un esperto valtellinese Dotti deriverebbe invece da D'Otto (Otto nome germanico)." Da Cognomiitaliani.org

Facchi - Originari del Bergamasco. In Italia presenti in oltre 200 comuni, quasi tutti lombardi.

Facchinetti - Quinto 1977 (PV GC). Naturalizzati anche in diversi altri comuni ticinesi, ma non leventinesi fino al 1962 (RNFS), dall'Italia, dove sono presenti in quasi 400 comuni, perlopiù lombardi.

Fedele - Bellinzona pre '800. Carlo Fedele, barbiere, da Bellinzona, si stabilisce nel primo Ottocento a Cornone (Dalpe), dove sposa Giuseppa Sartore. Il figlio G. Battista (1823-1884), vetraio, sposa Margherita Gianella. La famiglia Fedele è fatta "vicina" di Cornone prima del 1850 a titolo onorifico (M. Fransioli, "Dalpe", p.143), ignoro per quali meriti. Vincenzo Fedele (1843-1902), figlio di G.B., dirige successivamente a Lugano l'Hotel Splendide e promuove la costruzione del Bristol (ibid. p. 175).

Figini - Cittadini di Vacallo dal XIX secolo. In Italia concentrati nella regione tra Ticino e Milano.

Fornasier - Chiggiogna 1928 (Candido, scalpellino, da Sernaglia, prov. di Treviso, Veneto, PV GC), 1930 (Giovan Battista, residente a Chironico, pure da Sernaglia, e Onorato, da Treviso, residente a Chiggiogna, R CdS), 1931, 1952 (I), Russo 1957 (I). In Italia concentrati in Veneto.

Gagliardi - In Ticino pre 1800 a Breganzona e Prato Sornico, nel secolo XIX naturalizzati a Monteggio (Malcantone). Altri più recenti dall'Italia. In Tania Dotta "Valanghe nella storia dell'Alta Leventina", 2004, un Vittorio Gagliardi di Airolo dice di essere originario di Sessa, comune attiguo a Monteggio.

Galbusera - Prato 1959 (I). È uno dei cognomi più diffusi a Lecco. Sembra venire dal toponimo Galbusera, nella regione a sud di Lecco, tra Como e Bergamo.

Genel - Cognome originario di Dalpe, dove è ora estinto. Si tratta verosimilmente di una diramazione dello stesso ceppo dei Gianella (v.) avvenuta prima del 1800. "Giovanni Genel, nato in Cornone da genitori poveri, partì senza mezzi di fortuna per Trieste in età di dodici anni, e là seppe procacciarsi stima e ricchezza, e morendo (19 aprile 1866) lasciò 20.000 lire al paese nativo che sempre aveva beneficato vivente", si legge nelle Note azzurre dello scrittore lombardo Carlo Dossi (-> pagina web).

Genotti o Gianotti - Il RNFS non riporta Genotti da nessuna parte e neppure Gianotti in Leventina (nella versione online di Swiss Root appariva tuttavia Genotti come famiglia originaria di Airolo, o piuttosto domiciliata pre 1800). Eppure nel "Dictionnaire historique et biographique de la Suisse, 1926, figurano un Gaetano Gianotti di Ambrì (nel 1798 a capo della compagnia della Leventina inviata in soccorso a Berna, nel 1799 membro del consiglio di guerra della Leventina contro i francesi) e un Gian-Giacomo Gianotti di Ambrì (membro della Camera amministrativa del Cantone di Bellinzona per la Leventina e tesoriere della valle nel 1798, morto il 13.12.1803). Nell'Ottocento si scriveva però anche Gennini per Giannini a Quinto e Genella per Gianella a Dalpe. In dialetto il cognome è ricordato come Janòt (Airolo) e Gianòt (Quinto). Mio cugino di Deggio, specialista in cognomi locali, mi ha precisato che i Gianotti erano originari di Deggio e mi ha anche indicato una loro stalla poi venduta ad altri. Probabile antenato di Costantino Gianotti/Genotti, l'"ultimo bandito del Ceneri" ricordato nel dizionario alfabetico (-> J) è Marco Antonio Genot di Brugnasco, che sposa il 19 luglio 1736 Elisabetta Lombardi, come attesta un documento riportato in "Airolo" cit., p. 114.

Genuizzi - Dal Bergamasco. Indimenticabile Bruno Genuizzi, classe 1947, difensore dell'HCAP dal tiro micidiale. 

Ghidotti - Quinto 1959 (I). In Italia concentrati nel Bergamasco e nel Bresciano.

Giobbi - Prato 1964, 1968, 1977 (PV GC). Da Schignano (CO), credo, dove il cognome è ben rappresentato. In Italia se ne trovano soprattutto nel Comasco e al confine tra marche e Abruzzo.

Giulini - Chiggiogna 1918 (Emanuele, di Invorio Inferiore, Novara). In Italia nuclei sparsi, cognome concentrato soprattutto in Piemonte nella zona sud del Lago maggiore e in Lombardia.

Guarisco - Airolo 1929 (I). In Italia diffusi soprattutto in Lombardia, vicino al confine ticinese, ma anche in Sicilia.

Guglielmetti - In Ticino originari (pre '800) di Leontica e Gentilino. Altri dall'Italia naturalizzati in diversi comuni nell'800 e '900.

Gut - Originari di parecchi comuni, soprattutto lucernesi e zurighesi.

Julitta - Quinto 1954, 1957 (I). In Italia presenti in 4 comuni di Lombardia e Piemonte.

Lama - Prato 1951 (I). In Italia soprattutto in Romagna e nel Napoletano.

Legena - Giovanni Legena da Malonno, nell'alta Val Camonica (Brescia), residente ad Ambrì, è naturalizzato a Crana nel 1905, con moglie e tre figli (R CdS). Nel RFNS figura anche una naturalizzazione a Quinto nel 1949.

Lucchinetti - Airolo 1956 (I). In Italia concentrati nella regione di Chiavenna-Piuro (Sondrio). Di più sul cognome e sulle sue origini in questa regione in Vaol.it.

Maffi - Qualcuno fra i vecchi ancora si rammenta, almeno per sentito dire, del dottor Fabrizio Maffi (1868-1955) da San Zenone al Po, prov. di Pavia, militante socialista (dal 1924 nel PCI, senatore nel 1948), fuggito da Milano in seguito alla repressione dei moti popolari del 1898, nominato medico condotto del circondario di Quinto, iniziatore e poi direttore del sanatorio del Gottardo, prima di tornare in Italia ("Quinto", pp. 200-201) nel 1907. Su di lui è anche stato scritto un libro, che segnalo senza aver visto: Tommaso Detti, "Fabrizio Maffi. Vita di un medico socialista, Milano, Feltrinelli, 1987, 320 pp. Nel sito degli archivi della Fondazione Feltrinelli si può trovare una sua biografia e l'inventario dei fondi. Altri due dott. Maffi, Attilio e Luigi, fratelli del primo, furono attivi in Leventina (ibid. p. 209). Luigi era medico condotto ad Ambrì prima di Ennio Rossetti (1947). Una brava persona, ma i quintesi si rifiutarono di naturalizzarlo perché socialista e dovette così farsi svizzero a Chiggiogna, mi dice la mamma. Il RFNS conferma: fu nel 1937. Di Attilio non so di più; su R CdS, trovo: Attilio Maffi, domiciliato a Quinto ma naturalizzato a Berzona nel 1904, originario di S. Zenone al Po.

Maffioletti - Airolo 1936 (I).

ManzocchiNegli anni 1876-79 c'era un Manzocchi Giovanni fu Cirillo sindaco di Prato (-> "Il villaggio ai piedi della Lagasca" , 2012, p. 208). I Manzocchi nel comune di Quinto sono almeno in parte più recenti in alta Leventina e originari di Melano. Il RNFS dà soltanto una naturalizzazione di Manzocchi in Valcolla nel 1870: si tratta effettivamente della famiglia fu Cirillo M., da Garlate, prov. di Lecco, nel Bellinzonese già dal '700, ossia a 4 o 5 generazioni, in quel momento residente a Prato Leventina: v. PV GC, 1870, passim). Nei verbali del Gran Consiglio si parla più volte negli anni 1862-70 della famiglia e di una sua "incorporazione" a Ravecchia. Da quanto capisco - non ho potuto approfondire - sembra esserci stata una divergenza di vedute riguardo al fatto di considerarla o no già ticinese, essendo insediata nel territorio cantonale sin dal tempo dei balivi svizzeri e avendo qualcuno dei suoi membri già prestato anche servizio militare. Alla fine deve aver prevalso il no, per cui la famiglia ha dovuto chiedere la naturalizzazione. Perché in Valcolla non so. In alta Leventina era un tempo molto difficile farsi naturalizzare e stupisce la carica di sindaco di Giovanni Manzocchi a così pochi anni dall'ottenimento della nazionalità svizzera. In Italia i Manzocchi sono quasi tutti in Lombardia.

Manzato - A Giornico e Dalpe da Este (Padova). In Italia soprattutto in Veneto ma anche in Lombardia e Piemonte. Squisitamente veneto, dell'areale che comprende le province di Treviso e Venezia, dovrebbe derivare da un soprannome legato al mestiere di custode di mucche. Da Cognomiitaliani.org

Marti - Patrizi di Osco. Già c'erano dei Marzii a Vigera nel 1410 (MDT, p. 863), come pure un Martino Martii de Fuxnengo nel 1463 (p. 2226), forse figlio di Zanes fq Iacobi Martii de Mollare (Molare) habitator Fuxnenchi e attestato nel 1442 (p. 1375).   

Melloni - Borgnone 1936 (I), Prugiasco 1955 (I). In I. soprattutto in Emilia, poi in Lombardia.

Merlini - Prato pre-1800, secondo il RFNS. Non so se siano stati semplicemente dimenticati dalla lista dei patrizi in Maggi op. cit. Cognome originario anche di Minusio, Morbio Inferiore e Novazzano.

Minotti - Patrizi di Carasso. Il cognome è dato dal RNFS come originario di Bellinzona ed è ora assente in Alta Leventina ma nel Quattrocento ci sono dei "Minoti de Sancto Martino", piccolo nucleo tra Deggio e Catto (v. P. Rocco cit. p. 37 e MDT) e nello SdA del 1639 risultano ancora tre donne di cognome Minotta a Piotta (una con 2 figli maschi) e Quinto. Leventinesi andati a stare "in borgo"? Il cognome viene dal nome Minoto (Minotus, citato in un doc. del 1384, MDT, n. 354), probabile diminutivo di Mino.

Mondia - Giovanni e Angelo M., da Albonese (Pavia), domiciliati ad Airolo, sono naturalizzati in loco nel 1919. 

Muttoni - Aurelio Muttoni (1880-1966) si trasferisce giovanissimo da Naggio (frazione di Grandola e Uniti, in Val Menaggio, provincia di Como) a Faido all'inizio del secolo e vi fonda un'impresa di costruzioni verso il 1902-1903, mi informa il nipote (abiatico) omonimo, correggendo i dati anagrafici dei  PV GC (che danno il nome Alessandro). L'impresario è naturalizzato nel 1920 con la moglie Caterina nata Giossi (1881-1970, sposata nel 1908) e i figli Carlo (1908-1963), Rosalia (poi sposata Calgari, 1911 ca -1994) e Michele (1914-1995). "In quegli anni, a Faido, dev'esserci stata anche la famiglia del fratello di mio nonno (Matteo Muttoni) che è stata naturalizzata"; la moglie e i figli di Aurelio "trascorrevano lunghi periodi  nel paese d'origine (vi erano stati bloccati durante la guerra dal 1915 al 1918) e non mi sorprende che siano stati naturalizzati solo nel 1920", rileva il nipote Aurelio Muttoni. Info supplementari sulla famiglia e la sua impresa sul sito di quest'utlima: muttoni-sa.ch.

Notti - Patrizi di Peccia, da dove giunse nel comune di Quinto nei primi decenni del '900 Rinaldo Notti, padre di Remo. Quest'ultimo, residente prima a Deggio poi a Lavorgo, sosteneva che i suoi antenati erano stati espulsi dalla Spagna ai tempi dell'Inquisizione.

Panzera - Quinto 1933 (I), Cademario pre-1800, Lugano '800. In Italia soprattutto in Lombardia, Calabria e Puglia.

Papa - Il RNFS dà il cognome originario di Biasca. Ma ce n'erano ad Ambrì e a Lurengo nel 1639 (v. SdA)

Pasini - Carlo Pasini fu Filippo, di Desenzano al Serio (Albino, BG), ottiene il domicilio a Dalpe nel 1880 e sposa Maria Fransioli. Dall'unione tra il figlio Pietro e Camilla Fransioli (1908) nasce il 15.3.1909 Davide Pasini, che sarà segretario comunale dal 1936 al 1964 (morirà nel 1987). Pietro Pasini è naturalizzato a Dalpe nel 1908, una vera eccezione a quei tempi in alta Leventina. Il RNFS dà anche dei Pasini di Dalpe pre 1800, cosa che mi sorprende. Il cognome è oggi estinto in loco. Esso deriva dal nome Pace > Vaol.it

- Giuseppe Pè (?1881-1953?), da Pisogne (Brescia), domiciliato ad Airolo, è naturalizzato a Russo nel 1918.

Pedretti - Airolo 1949 (I). Cognome patrizio a Prato (v.) e in altri comuni leventinesi.

Peduzzi - Originari di Schignano in Val d'Intelvi (CO). Naturalizzati a Chiggiogna nel 1908 (Gaetano, domic. ad Anzonico) e nel 1917 (Giovanni  fu Ercole, domic. in loco, con la moglie Adelina nata Pini di Airolo e figli), come pure in diversi altri comuni, tra cui Auressio 1893 (PV GC). Curioso: un Gottardo Peduzzi domiciliato a Chiggiogna dal 1889 è pure naturalizzato nel 1917, ma a Russo! Personalmente ho trovato traccia di un Giosuè Peduzzi di Schignano, muratore a Dalpe nel 1878, che però non è rimasto in paese. Nel cimitero di Airolo riposa un Giuseppe Peduzzi (1864-1909). Per i Peduzzi di Madrano v. anche alla pagina SOPRANNOMI: ABITANTI E FAMIGLIE.

Pellegri - Prato 1967 (I) (PV GC). Da Neviano degli Arduini (Parma).

Pestoni - Originari di Monte Carasso, Salorino e Sementina secondo il RNFS.

Peterposten - A Madrano dal XVII secolo, provenienti dal Vallese, secondo M. Fransioli ("Vicinato" cit. p. 49). Lurati "Cognomi" cit. li dà patrizi di Madrano, ma sull'elenco dei patrizi sopra indicato non figurano. Sul RNFS il cognome non risulta originario di alcun altro comune svizzero salvo Airolo.

Pilotti - Crana 1909 (I). Leonida Pilotti di Francesco, da Caorso (Piacenza, E.R.), domiciliato ad Airolo, è fatto attinente di Crana con la moglie Vittoria nata Aquilini e i figli Egidio, Luigi, Vittorino e Leonida.

Polli - Leopoldo P., di Massimeno (Austria) è naturalizzato a Quinto, comune di domicilio, nel 1919 (R CdS). Massimeno, in val Rendena (Trento),  è oggi il comune meno abitato del Trentino-Alto Adige, con un centinaio di abitanti.

Pons - Naturalizzati a Faido nell'800, provenienza non precisata nel RNFS. Altri Pons naturalizzati nel '900 in Svizzera provengono da Francia e Spagna.

Riva - Il RNFS dà il cognome originario (pre 1800) di Calonico, Lugano, Magliaso e Italia. C'erano però dei Riva ad Ambrì nel 1639 (v. SdA).

Roberti-Foc - Originari di Giornico, come Roberti e Robertini. Foc viene verosimilmente da Vogt = balivo (urano): v. alla voce Delfoc tra i cognomi di Quinto.

Rossetti - Ennio Rossetti, nato nel 1919, originario di Biasca, è "medico condotto" in alta Leventina dal 1947 al 2004; cittadino onorario di Quinto nel 1997 ("Quinto", p. 262). Il figlio Luca è stato un noto giocatore dell'HCAP.

Scandella - Quinto 1933 (I), Russo 1906 e 1907 (I), dice il RNFS. Nel 1907 sono naturalizzati a Russo Giovanni e Giuseppe Scandella, da Rovetta (BG), residenti a Quinto.

Somaini - Airolo 1931 (I). A Magliaso prima del 1800. In Italia concentrati nella regione di confine con il Mendrisiotto.

Spini - Borgnone 1955 (I), Minusio 1948 (I). in I. soprattutto in Lombardia, molti anche in Toscana.

Tagliabue - Faido 1931 (I) e altri 9 comuni TI (da I, naturalizzati tra il 1889 e il 1960). In Italia cognome molto diffuso nella Lombardia occidentale.

Taragnoli - Patrizi di Bellinzona, ivi residenti prima del 1800.

Tenconi - Ambrogio Tenconi (1825-1904), da Menzago, frazione di Sumirago (VA) arriva ad Airolo verso il 1871 e lavora come fabbro ferraio, fondando quella che diventerà nel '900 l'industria locale più importante. Alla sua morte, avvenuta il 31.5.1904, i figli maggiori Camillo (1856-1923) e Domenico (1859-1929), nati a Genova di cui hanno acquisito la cittadinanza, fondano a Piotta (dove hanno sposato due sorelle Gobbi) le officine Tenconi, che dopo la seconda Guerra mondiale diventeranno la Tensol SA (v. "Quinto" cit. pp. 180-181). Ad Airolo, altri due figli di Ambrogio, Faustino (1871-1948) e Guglielmo (1880-1951), rilevano l'impresa del padre (sul seguito v. "Airolo" cit. p. 205-206; sulla Tenconi di Airolo v. anche l'artiolo sul settimanale "Azione" del 28.11.2016). Il RNFS dà naturalizzazioni di Tenconi ad Airolo nel 1916 e a Quinto nel 1919. La prima riguarda il citato Guglielmo, con la moglie e i due figli Edoardo (1905-1992) e Fausto (1912-1986), che rileveranno l'azienda airolese nel 1943; la seconda un Attilio Tenconi da Genova (R CdS), che suppongo figlio di Camillo o Domenico.

Terzaghi - Uno Stefano T. di Cadorago (CO) sposa nel 1902 una Adelina Guscetti. Guido e Giovanni T., da Cadorago, sono naturalizzati a Quinto nel 1921. Altre naturalizzazioni di T. a Quinto nel 1927 e Bellinzona nel 1930 (Giov. Battista, da Parabiago, MI). Terzaghi è tipico del nord milanese. Deriva da un antico toponimo. Ne abbiamo tracce nel Codice Diplomatico della Lombardia medievale sotto l'anno 1183 in un atto scritto in Morimondo (MI): "...Actum in Morimondo. Interfuerunt testes Terzagus de Terzago (...). Di più in Cognomitaliani.org

Ticozzi - Faido 1952, 1953, 1958 (I), altri comuni (I). In I. concentrati nella Lombardia occidentale.

Tomamichel - Cognome originario di Bosco Gurin.

Tonini - Giovanni Battista T., di Andrea, da Sonico (Valle Camonica, Brescia) è naturalizzato ad Airolo dove risiede nel 1916. Pietro T., da Sonico, domiciliato ad Airolo, è fatto svizzero a Crana nel 1919. Un'altra naturalizzazione avviene ad Airolo nel 1937 (I), una a Mairengo nel 1948. Pre '800 a Bellinzona, Bignasco, Broglio, Cavergno. Numerosi in tutto il Norditalia.

Valenti - Diversi comuni (da I). Numerosi in tutta I. specie Lombardia e Sicilia.

Vezzoli - Rossa (GR) 1920 (da Capriolo, Brescia), Augio (GR) 1955 (da Bienno, Brescia), Bodio 1960, Cureggia 1930 (Guerino V., da Bienno BS, residente a Giornico). In I. concentrati in Lombardia.

Vicari - Pre '800: Agno, Caslano, P. Tresa, Castaneda (GR), S. Maria in Calanca (GR).

Viganò - Cureggia 1931 (I), Lugano 1956 (I), Villa luganese 1944 (I). In Italia concentrati nella regione a nord di Milano.

Visconti - Curio pre '800. Altri naturalizzati: Castel S.Pietro 1959, Coldrerio 1929, Lugano 1937, Russo 1916 (I). Diffusissimi in tutta Italia, ma specialmente in Lombardia, Piemonte, Liguria e Campania. Augusto Visconti, nato a Morbio Inferiore nel 1886, si stabilisce in alta Leventina nel 1917 (Vicari, p. 248).

Wolfisberg - Cognome originario di Neuenkirch (LU) e Sins (AG).

Zamberlani - Targuinio (sic) e Cesare Zamberlan (senza i finale), residenti a Piotta, sono naturalizzati a Crana nel 1908 (R CdS; il RNFS dà invece Quinto 1908). Provenivano da Auronzo (Belluno, Veneto). La ditta di commercio di vini Zamberlani di Piotta fu fondata nel 1891 da Giovanni Z. e rilevata poi di figlio in figlio: Cesare, Giovanni (Nani), Cesare (Kuki, già noto giocatore di hockey dell'HCAP: 232 partite 1977-1986, 81 gol, 142 punti). Sito web: Zamberlani.ch. Nel 1899/1900 c'era uno Zamberlani Bortolo calzolaio a Rodi-Fiesso ( (-> "Il villaggio ai piedi della Lagasca", 2012, p.209).

Zanetta - In Ticino originari di Caneggio (pre-1800). Altri provenienti dall'Italia, dove il cognome è concentrato nel Piemonte nordorientale

Zucchetti - Quinto 1944, da Crana TI, dove erano stati naturalizzati nel 1908 (I), dice il RNFS. Da PV GC apprendo che Tomaso Z. da Edolo (Brescia), domiciliato a Quinto, in TI da oltre 20 anni, "manuale stabile" presso le ferrovie del Gottardo, è naturalizzato a Crana nel 1908 con la moglie Emilia n. Tringwalder e i figli Luigi (1890-1968) e Francesco. In I. concentrati in Lombardia.


Siti web utili per ricerche sui cognomi (origine, genealogia, ecc.):

COGNOMI SVIZZERI (data di ottenimento della cittadinanza elvetica):

REPERTORIO DEI NOMI DI FAMIGLIA SVIZZERI (RNFS) - Il "Repertorio dei nomi di famiglia svizzeri" è un manuale indispensabile per genealogisti e storici. Il repertorio riporta in ordine alfabetico tutte le famiglie che nel 1962 possedevano la cittadinanza di un comune svizzero. Per ogni famiglia vengono elencate le seguenti informazioni: il luogo di origine e la data dell'ottenimento del diritto di cittadinanza come pure il luogo o il Paese di provenienza. Questa homepage rende liberamente accessibili in internet gli oltre 48'500 nomi di famiglia dell'edizione a stampa, ormai esaurita, attraverso funzioni di ricerca di facile utilizzo. La banca dati online comprende la terza invariata edizione del "Repertorio dei nomi di famiglia svizzeri" (Schulthess Polygraphischer Verlag, Zurigo 1989). La banca dati elaborata è stata acquisita nel 1990 da parte della Fondazione Dizionario storico della Svizzera (DSS) dalla "Arbeitsgemeinschaft Schweizer Familiennamen". Spiegazione: a = cognomi svizzeri pre 1800; b = naturalizzati nel 19esimo secolo, c = naturalizzati nel 20esimo secolo, con data. Leggere le spiegazioni -> Note per l'uso del Repertorio dei nomi di famiglia svizzeri.

Verwandt.ch/karten  - Cartine della Svizzera che danno la distribuzione nel paese di ogni singolo cognome immesso in una mascherina di ricerca. Il sito parla di distribuzione secondo il numero di avviamento postale.  Quinto sembra però dimenticato: i cognomi tipici di  Quinto sono dati a Dalpe... In Alta Leventina sembrano esserci solo Airolo e Dalpe. In ogni caso interessante.

EMIGRATI IN USA: REGISTRO DEGLI ARRIVI A ELLIS ISLAND (NEW YORK). Per trovare eventuali antenati emigrati negli Stati Uniti passati per Ellis Island  (Wikipedia). Il sito è stato rinnovato completamente dopo che me ne ero servito per questa pagina. C'è una mascherina di ricerca in cui si può inserire il cognome cercato. Per maggiori informazioni occorre registrarsi.

NATURALIZZAZIONI IN TICINO. Utili informazioni (nomi, famigliari, date) sui Verbali del Gran Consiglio  
Ricerca e visualizzazione dei verbali delle sedute del Gran Consiglio ticinese dal 1803 al 2003.
Si può immettere nella mascherina di ricerca un cognome, eventualmente con il nome, e "naturalizzazione" per trovare informazioni sulla richiesta di naturalizzazione e la discussione in Gran Consiglio (purtroppo quando ho fatto questa pagina non avevo ancora a disposizione o non conoscevo il sito).

Cognome - Wikipedia

COGNOMI NEL MONDO -> http://worldnames.publicprofiler.org. Inserendo un cognome nella mascherina di ricerca ti mostra una cartina del mondo indicando dove il cognome è presente. Cliccando via via l'indicazione si precisa arrivando alla provincia o simile precisa. Occorre fornire il proprio indirizzo email per fare la ricerca (assicurano che non sarà trasmesso a terzi).

COGNOMI ITALIANI (E TICINESI):

Cognomiitaliani.org (sito ora defunto? a un controllo non risponde) - Ricche informazioni sui cognomi italiani, con etimo e regioni di diffusione. Liberamente consultabile, si possono inviare notizie e suggerire ricerche.

Gens.labo.net - Cognomi in Italia e USA - Permette di visionare su una cartina d'Italia la distribuzione di un dato cognome in Italia e negli USA (parenti emigrati). Mascherina di ricerca in alto a sinistra.

regioniprovincefisica<--- Cerca in Italia - Tre tipi di mappe: clicca su una delle icone

USA <--- Cerca in USA

COGNOMI D'ITALIA - Italia.indettaglio.it - Questo sito consente di perfezionare la ricerca rispetto a Gens.labo: si può infatti fare una indagine per regione e vedere dove abitano i rappresentanti di un dato cognome e in qual numero.

Cognomix.it - Altro sito che consente di visualizzare la diffusione dei cognomi in Italia fino al livello della provincia. Si può pure chiedere l'origine del proprio cognome o vedere una lista dei cognomi più diffusi in vari paesi.

Alfemminile.com - Ottimo per i cognomi diffusi: fornisce una cartina dell'Italia per provincia, dice quante persone hanno questo cognome e altro ancora. Per i cognomi poco diffusi non è invece di nessuna utilità.

Cognomi.it - Utili link commentati per ricerche genealogiche.

Pubblinet - Cognomi italiani e ticinesi - Fa ricerche a pagamento. Fornisce anche un elenco di cognomi, i cui link sono gli indirizzi mail di persone che lo portano e/o che hanno fornito informazioni al riguardo.

Paginebianche.it  - Cerca in Italia le persone (abbonati telefonici) con un dato cognome.


Directories.ch - Cerca in Svizzera le persone (abbonati telefonici) con un dato cognome.

Società genealogica della Svizzera italiana

Giovanni Maria Staffieri - Indicazioni per la ricerca Genealogica delle famiglie Ticinesi

Genealogia svizzera su Internet Eye.ch con Info Ticino

Bbetts - Sito USA con le genealogia di alcune famiglie ticinesi emigrate (le leventinesi Forni e Dotta e alcune verzaschesi, come Bacciarini o Foletta).

Cognomi della Svizzera romanda - Origine dei cognomi romandi.

Dizionario dei cognomi di Francia - Origine, diffusione. 

Cognomi di Francia - quanti? dove? - Per vedere dove sono finiti gli emigrati ticinesi in Francia. Un altro sito utile a questo riguardo é Geopatronyme.com  = TOUS LES NOMS DE FAMILLE EN FRANCE entre 1891 et 1990 - che ti dice quante persone portano un dato nome in Francia e mostra anche una cartina per dipartimenti e fornisce info supplementari.

Guida per la ricerca genealogica - Sito francese ma con utili informazioni e link.


GENEALOGY.COM - Un buon sito USA che permette di farti l'albero genealogico se disponi dei dati.

Per compilare su carta un albero genealogico puoi scaricare un apposito formulario che permette di iscrivere 5 generazioni: FAMILYTREEMAGAZINE
A standard five-generation pedigree chart.

ANCESTRY.IT -> Scarica modulo >>Come sopra, in italiano, quattro generazioni