HOMEPAGE IL TARON LEVENTINESE PRONUNCIA BIBLIOGRAFIA
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In questa pagina ho raccolto per comodità di consultazione i nomi di piante, erbe, fiori e frutti disseminati nel vocabolario. Gran parte dei termini sono in dialetto airolese e sono tratti dall'eccellente "Vocabolario fraseologico del dialetto di Airolo" di Fabio Beffa, v. BIBLIOGRAFIA . Le voci sono qui ridotte all'osso. I link "foto Google" permettono di vedere immediatamente con più immagini di che pianta si tratta. Per maggiori informazioni rimando alla voce nel dizionario alfabetico. Per una serie di link utili di approfondimento botanico consulta la pagina del sito Tabasio > ANIMALI E PIANTE .
Segnalo qui un paio di siti utili:
INVENTARIO FORESTALE NAZIONALE -> Specie arboree della Svizzera. Risultati del primo Inventario Forestale Nazionale 1983-1985: diffusione, stazione e frequenza di 30 specie arboree.
FIORI SVIZZERI - Swiss Web Flora - Termini in italiano, latino, tedesco, francese e inglese. Cliccando un nome si ha anche una cartina della distribuzione in Svizzera
FIORIDIMONTAGNA.IT > FIORI
PER COLORE - FIORI
PER NOME -
Flora Svizzera, Germania, Austria - Bei disegni per ogni specie di pianta del prof. Otto Wilhelm Thomé, 1885.
LIBER HERBARUM - I nomi delle piante in diverse lingue, dal nome in una si trovano quelli in molte altre > Base italiano: Nomi delle Piante - Base latino: Nomina herbarum -
Schede di botanica - Pagina del ricco sito personale di Luigi Rignanese, con nomi latini e italiani, sinonimi, foto Google.
FUNGHIITALIANI.IT >> Schede delle Erbe e delle Piante 1.084 Schede botaniche (aggiornate al 05/08/2007). Belle foto grandi.
Piante: Schede in ordine di Genere - Schede in ordine di Specie - Schede in ordine di Nome comune - Schede suddivise per Famiglia
Funghi: Indice delle Schede in ordine di Genere
Glossario dei termini botanici
Abiéz - Abete bianco, Abies alba (it.wikipedia - foto Google, diffusione). - (abiez, abiezz)
Ampùn, plur. ampùi - Lampone, Rubus idaeus (it.wikipedia - foto Google). - (ampun, ampui, ampon)
Angróan (- nn) - Cinorròdo, bacca della Rosa canina (it.wikipedia - foto Google), anche detta stopac'üu, stopac'ü. - (angroan)
Angroan - foto Tabasio
Arborél, arburél - Pioppo tremulo (o tremolo), Populus tremula (it.wikipedia - foto Google). - (arborel, arborell, arburel, arburell)
Arc'öita, arcöita -
Erba con le foglie appuntite e i margini affilati e taglienti. Secondo
il VSI, il termine indica una pianta erbosa del genere luzula (Juncaceae, it.wikipedia - foto Google) o calamagrostis (foto Google), di cui ci sono diverse specie. Cresce a ciuffi, alti anche mezzo metro, in luoghi
ombrosi, soprattutto boschi di conifere, in genere a bacio. Poco
apprezzata dal bestiame, in particolare dalle mucche che la rifiutano. Claudio Strozzi per Biasca, alle voci ric'èita, räc'èita parla di cannella delle abetine, Calamagrostis villosa (foto Google), e cannella dei boschi, Calamagrostis arundinacea (foto Google),
afferma che cresce nei pascoli al limitare del bosco o fra le prime
piante di esso, è poco gradita al bestiame e serviva un tempo per
riempire sacconi usati come materasso.
Pensavo che fosse arcöita l'erba alta che cresce nella zona della Bedrina a Dalpe, ma Pro Natura, riferendo dei lavori di gestione della torbiera parla di "sfalcio della molinia", altra specie di erba delle aree paludose -> https://www.pronatura-ti.ch/riserve/Bedrina-gestione.php.
Arc'öita (?) - foto Tabasio
Artasìn - Rododendro, rosa delle Alpi, Rhododendron (it.wikipedia), nelle due specie Rhododendron hirsutum (foto Google) e ferrugineum (foto Google). Pl. artasìt, più noti come ròs di èlp. Il LSI lo dà a Quinto, Osco, circ. Airolo. - (artasin, artasit, artasitt)
Artasìt o ròs di èlp - foto Tabasio. V anche in in Panoramio
Àudan (m. inv., n finale non nasale) - Ontano. In Leventina è presente soprattutto l'ontano bianco = Alnus incana (it.wikipedia - foto Google - diffusione in CH ). Raro l'ontano nero = Alnus glutinosa (it.wikipedia - foto Google - diffusione CH ). - (audan, audann)
Baltés, baltésa - Piantaggine: Plantago alpina (foto Google), dice Raffaele Peduzzi ("Airolo", p. 63, che la dà al femminile), Plantago major (foto Google), usata nella farmacopea casalinga, dice Beffa (che la dà al maschile), aggiungendo che a Villa Bedretto è chiamata léngua t péura, lingua di pecora. Il LSI dà entrambi i termini solo ad Airolo. - (baltes, baltess, baltesa)e
Bédra - Betulla, Betula alba (it.wikipedia - foto Google, diffusione), Betula pendula (foto Google, diffusione)Plur. bédri. - (bedra, bedri)
Bédri (e camos) - foto Tabasio
Bièva - v. Zéira. - (bieva)
Bösc' (pron. böshc') - Cespuglio; per antonomasia: bösc' nisciòi, nocciòlo, Corylus avellana (it.wikipedia - foto Google). Diminutivi: bösc'ét, plur. bösc'ìt (böshc'ét), bösru. A Dalpe bösciar = cespuglio spinoso secondo il VSI. - (bösc'et, bösc'it, bösc'itt)
Brönc, bröncru, bréncru - Brugo, erica, Calluna vulgaris (it.wikipedia - foto Google). Piccolo arbusto sempreverde con foglie aghiformi, visto
sugli alpi "come pianta selvatica che invade i pascoli, rubando terreno
alla pastura" (Jelmini cit.). Usato un tempo per accendere il fuoco
(Fransioli, "Dalpe" cit. p 230 e 245). La parola ha parecchie varianti
(v. la voce nel dizionario) e in diversi luoghi indica invece il ginepro (Juniperus communis). - (brencru, brencro)
Bröncri - foto Tabasio
Buugiaca, Bougiaca, Bugiaca - Pànace: ombrellifera dei prati, Heracleum sphondylium (it.wikipedia - foto Google).
Capél (plur.) - Bardana, Arctium lappa (foto Google). Indicatomi a Deggio al plurale: "i capél", come "le cappelle". I cugini di Deggio non sanno indicarmi un nome per le infiorescenze appiccicose, chiamate murós (v.) ad Airolo. - (capel, capell).
Capélon (plur. capelói) - Boleto, Boletus edulis (it.wikipedia - foto Google) (faréi, v.) di una certa dimensione. - (capelon)
Caréisc - Anice selvatico o cumino dei prati, Carum carvi (it.wikipedia - foto Google). Il nome mi è stato confermato a Deggio. C'aréisc ad Airolo, dice Beffa cit., che lo dà a Fontana. Il VSI, alla voce carécc (che vuol dire anche càrice - Carex (foto Google) di diverse specie - e si trova in diversi toponimi = luogo pieno di carici, giuncheto, dal lat. carectum) dà c'aréisc e c'aresc per Airolo, caréisg = caréisc per Calpiogna e Dalpe, traducendo anche 'finocchio selvatico'. Sempre per Calpiogna e Dalpe parla di aquavita det caréisc = acquavite dei finocchi, una specialità "molto apprezzata" proveniente dai Grigioni. - (careisc, chiareisc, chiareisch)
Castél - Involucro fogliaceo dentato (brattea) che trattiene la nocciola fino a maturazione. - (castel, castell)
Chèno, chènu - Canapa, Cannabis sativa (it.wikipedia - foto Google). Ad Airolo c'ènuf. - (cheno, chenu)
Cipiroi (s. m. plur) - Silene (it.wikipedia - it.wikipedia), in particolare Silene vulgaris (foto Google), Silene inflata (foto Google). Beffa cit. dà per Airolo sc'at (pron. shc'att) al plur. per i calici rigonfi della Silene inflata, dal caratteristico schiatto che fanno quando li si fa scoppiare fra le mani.
Cipiroi - foto Tabasio
Ciuchéta, ciochéta - Croco, Crocus (it.wikipedia), in particolare Crocus albiflorus (foto Google) e simili. Airolo ciuchèta. - (ciucheta, ciocheta)
Craspin - Crespino, Berberis vulgaris (it.wikipedia - foto Google)
Craspion - Infruttescenza filamentosa della Pulsatilla alpina (foto Google), a Fontana e in Val Bedretto. Ad Airolo chiamata c'avì t la strìa (capelli della strega), a Nante c'avì du diauru (capelli del diavolo). V. alla voce C'avì.
C 'antaléura - v.Prévat.
C'aréisc - V. Caréisc.
C'auri e péuri - "Capre e pecore": fiori della orchide sambucina, Dactylorhiza sambucina (it.wikipedia - foto Google), alcuni di colore rosso scuro, altri giallini. - (c'auri e peuri)
C'auri e péuri - da orchid-rhoen.de
C'avì 't la strìa (Airolo), c'avì du diauru (a Nante) = capelli della strega, capelli del diavolo: nome dato all'infruttescenza filamentosa dell'anemone sulfurea, Pulsatilla alpina (foto Google), dice Beffa, il quale precisa che a Fontana e in Val Bedretto essa è detta craspion (v.).
C'öz (plur.) - Le foglie enormi del farfaraccio maggiore, o tossilaggine maggiore, nome latino Petasites hybridus (foto Google), in dialetto di Airolo. Dette anche sc'özz a Nante e c'aploi a Madrano. Mia mamma le chiama umbréloi = ombrelloni.
C'öz - foto Tabasio
Dròsa (pl. dròs) -
Ontano nano, ontano montano, ontano verde, alno verde, Alnus viridis (foto Google). - (drosa, dros, dross)
Dròsa - foto Tabasio
Èiro, èiru - Acero. In Leventina è diffuso l'acero di monte, Acer pseudoplatanus (it.wikipedia - foto Google) (diffusione CH). Lombardo: agru, agher. Plur. èiri.- (eiro, eiru, eiri)
Èiru, con gli "elicoteri" - foto Tabasio
Éndro, éndru - Sorbo montano o farinaccio, Sorbus aria (it.wikipedia - foto Google, diffusione). Plur. éndri. - (endro, endru)
Érba di pòr - Chelidonia, Chelidonium maius (foto Google). - (erba di por, erba di porr)
Erba di pòr - foto tabasio
Érba di gras - Poa annua (foto Google), v. tàuzza. - (erba di gras, erba di grass)
Érba t pörc' (Fontana) o érbói (Madrano) - Spinacio selvatico, Chenopodium bonus Henricus (foto Google). V. anche valadrél. - (erboi)
Érba iva, érba uliva - Erba iva, achillea moscata, Achillea moschata (it.wikipedia - foto Google). V. anche fió mèr, Tanéda, uliva. - (erba iva, erba uliva)
Érba savia - Salvia, Salvia officinalis (it.wikipedia - foto Google). - (erba savia)
Èrbru - Castagno, Castanea sativa (it.wikipedia - foto Google). - (erbru, erbro)
Faréi - Fungo porcino, boleto, Boletus edulis (it.wikipedia - foto Google). Nota: in altre parti del Ticino farée o férée indica invece il Boletus erythropus (foto Google), "boleto dal piede rosso" senza nome in italiano (fr. Bolet à pied rouge, ted. Donnerpilz o Schusterpilz). - (farei)
Farinél - Pianta erbacea non identificata, alta una trentina di cm, con "fiorellini bianchi fini", indicatami a Deggio al plurale, "i farinéi", con riferimento ai fiori. Dalla descrizione sommaria non mi sembrava corrispondere al farinello o farinaccio bianco (Chenopodium album, foto Google), ma non potrei escluderlo. - (farinel, farinell, farinei)
Féras - Felce > Pteridophyta (it.wikipedia - foto Google). Felce maschio, Dryopteris filix-mas (it.wikipedia - foto Google), che cresce a bacio e solatio; felce aquilina, Pteridium aquilinum (it.wikipedia - foto Google ), che cresce solo a solatio, precisa il sempre precisissimo Beffa cit.. In dialetto sost. maschile. - (feras, ferass)
Fió di bis (fiore delle bisce) - Epilobio, o garofanino di bosco, o camenèrio, Epilobium angustifolium (it.wikipedia - foto Google). - (fio di biss)
Fió di bis - foto Tabasio
Fió du cucù - Fiore dell'erba cipressina, Euphorbia cypariassias (foto Google), secondo mia mamma. Prende il nome dal fatto che fiorisce in primavera quando si risente a cantare il cuculo. Beffa dà lo stesso nome ad altre specie di fiori per Airolo, Nante e Fontana. - (fio du cucu)
Fió mèr (fiore amaro) - Achillea moscata, Achillea moschata ((it.wikipedia - foto Google), pianta medicinale e digestiva. - (fio mer)
Fió t la miséria (Airolo), fió t la fam (Fontana) - Eufrasia, Euphrasia alpina (foto Google), così denominata dal suo prosperare sui terreni magri. - (fio det la misera, fio det la fam)
Fió 't San Giüsép = gittone rosso, Silene dioica (it.wikipedia - foto Google). - (fio det san giüsep, giüsepp)
Fó - Faggio, Fagus silvatica (it.wikipedia - foto Google, diffusione). - (fo)
Formanton, furmanton - Granoturco, mais, Zea mays (it.wikipedia - foto Google).
Fron (pl. froi) - Fragola, diverse specie di Fragaria (it.wikipedia) tra cui la fragola di bosco, Fragaria vesca (it.wikipedia - foto Google). Curiosità: a Fontana si dice paparossa, pl. paparós. - (papaross)
G'aig'alina - Primula, Primula veris (it.wikipedia - foto Google) e Primula elatior (foto Google), ad Airolo, dette, credo, sangàl (v.) ad Ambrì. A Madrano a volte anche l'orchide sambucina, Dactylorhiza sambucina (foto Google), nota sotto Stalvedro, al plur., come c'àuri e péuri.
Galfion - Durona (o durone, grossa ciliegia), v. Scirésa.
Gobét, gubét - Vilucchio bianco, vilucchione o convolvolo delle siepi, Convolvulus sepium o calysegia sepium (it.wikipedia - foto Google). Pianta erbacea rampicante con fiorellini imbutiformi bianchi o leggermente rosati ("campanelle"), che cresce in luoghi incolti e umidi. Proprietà purgative.
Gravaron - Mirtillo rosso, Vaccinium vitis-idaea (it.wikipedia - foto Google): simile al mirtillo comune ma rosso e aspro. Plur.: gravarói. Beffa dà per Airolo gravaron t l'orz e gravaron du lüf (Fontana) = uva orsina, Arctostaphylos uva-ursi (it.wikipedia - foto Google ), con bacche pure rosse, non commestibili, dure e insipide secondo Beffa, commestibili ma non molto gradevoli secondo altre fonti su internet > fungoceva.it - naturestore.it . - (gravaroi)
Gravaroi - foto Tabasio
Lavazza - Rómice alpino, rabarbaro alpino, Rumex alpinus (foto Google), pianta dalle grandi foglie che cresce in terreni grassi, spesso vicino alle cascine degli alpi, di gusto sgradevole per le mucche. Detta a volte anche slavazza e valazza.
Lavàz - foto Tabasio
Lèç cröisc - Erba cipressina, Euphorbia Cyparissias (foto Google), e il lattice che contiene, ad Airolo. Mia mamma chiama il fiore fió du cucù. - (lecc cröisc)
Lècion - Salsefica, Tragopogon pratensis (it.wikipedia - foto Google), ad Airolo, dove è chiamato anche sciüsciarèla e ciaciarèla (a Fontana).- (lecion)
Léngua 't c'égn - "Lingua di cane", nome dato ad Airolo al rovo rupestre, Rubus saxatilis (foto Google), indica Beffa cit., non escludendo tuttavia che si tratti di gergo famigliare. Secondo Beffa a Dalpe si direbbe scirés c'aura ("ciliege della capra"), nome che sembra indicare i piccoli frutti rossi di questa pianta, mentre il termine airolese si riferisce alla forma delle foglie. - (lengua t c'egn, sciress c'aura)
Léngua 't péura - Piantaggine, a Villa Bedretto. v. Baltés, Baltésa.
Lèras - Larice, Larix decidua (it.wikipedia - foto Google, diffusione). Plur. invariato. - (leras)
Lìcan (-nn) - Lichene, Cetraria islandica (it.wikipedia - foto Google), ad Airolo. - (lican, licann)
Lisciöu - Specie di erba che infesta i campi di
cereali, dà il LSI per Quinto. La mamma mi indica una pianta infestante a foglioline che devo ancora identificare e che cresce fra gli ortaggi (foto sotto: le piantine di salvia nel vaso sono state soffocate e sono morte).
Lisciöu - foto Tabasio
Madiét - Assenzio, Artemisia absinthium (it.wikipedia - foto Google), secondo mia mamma. Confermatomi a Deggio, villaggio d'origine della nonna materna. Sul LSI non lo trovo. - (madiet, madiett)
Maiarisli (pron. maiarissli) - Mughetto, Convallaria majalis (it.wikipedia - foto Google).
Maniöut (plur.) - Coste, Bietole da coste, Beta vulgaris L. var. cycla (scheda agraria.org - foto Google), a Deggio. Oggi si dice còst. Per Airolo Beffa dà il singolare maniöit, sost. m. Verrebbe dal tedesco Mangold = bietola.
Marcon - Podagraria (foto Google) ad Airolo, Quinto e Osco, menta campestre (Mentha arvensis - foto Google) a Dalpe e nel circ. di Faido, dice il LSI. Castalda, Aegopodium podagraria(scheda fungoceva.it - foto Google) , erba infestante dalle "radici bianche come un verme", a Nante e Fontana, precisa Beffa. Marcon det la zéira è invece la segale cornuta, o piuttosto il fungo che causa la malattia, nome comune ergot, nome scientifico Claviceps purpurea (it.widipedia - foto Google): Raffaele Peduzzi in "Airolo" cit., p. 62. - (marcon det la zeira)
Motarina, mutarina - Motellina delle alpi, Meum mutellina (foto Google) o Ligusticum mutellina (foto Google), erba di montagna dai piccoli fiori bianchi particolarmente apprezzata dalle mucche. Profumatissima, "è l'erba migliore, quella più fine e redditizia, che aumenta in modo sorprendente la lattazione" (Lurati, "Terminologia", p. 114).
Mugnèca - Albicocca (non più usato). Beffa cit. per Airolo dà mugnaca, mia mamma dice di ricordarselo solo al plurale: mugnèc Il LSI dà solo il termine airolese e mognèga per Giornico. - (mugneca, mugnec, mugnecch)
Mugnìt (plur.) - Amenti (= tipo di
infiorescenze a spiga pendula, con asse fiorale flessibile; gattini)
del salice (v. saréscia), in particolare Salix caprea (foto Google). Il termine, secondo Beffa, è usato anche per la negritella, Nigritella nigra
(più nota come vaniglia d'alpe, foto Google) e per gli eriofori, piantine dalla infiorescenza lanuginosa che
abitano le rive di laghetti e paludi (Leìt, Bedrina, Morghirolo): Eriophorum Scheuchzeri (foto Google), Eriophorum angustifolium e altri. Io non l'ho mai sentito per questi due tipi di
fiori, di cui ignoro peraltro un eventuale nome dialettale. - (mugnit,
mugnitt)
Mugnìt - foto Tabasio
Murós (plur.) - Morosi (amorosi). Ad Airolo nome dato alle infiorescenze della bardana, Arctium lappa (foto Google), usate un tempo dai ragazzi come divertenti proiettili che si attaccano a vestiti e capelli. Appiccicosi come gli innamorati, da qui il nome, dice Beffa cit. V. Capél.
Murós - Foto Tabasio
Nès - Cervino, erba cervina, nardo, Nardus stricta (foto Google), tipo di erba di montagna pungente, altrove detto anche sédon. - (nes, ness, sedon, sedoi)
Nès - foto Tabasio
Nisciòia - Nocciòla, frutto del nocciòlo, Corylus avellana. L'involcucro fogliaceo frastagliato che trattiene il frutto fino a maturazione è detto castél. Quando le nocciole mature si staccano si dice che "i van in faghéla": v. Faghéla. Il nocciòlo è detto bösc' (det) nisciòi (o anche solo bösc'). Beffa cit. dà anche nocciòlo = nisciòra e curö (a Nante quest'ultimo). A me verrebbe da dire nisciòra solo per designare il tipo di legno - légn, ram det nisciòra, ma non per il nocciolo come pianta intera. - (niscioia, nisciora, niscioi)
Nisciòra - Nocciòlo. V. Nisciòia.
Ögìt 't la Madòna - Nontiscordardimé, fiore di colore azzurro del genere Myosotis (it.wikipedia ), p. es. Myosotis alpestris (foto Google) o Myosotis sylvatica (foto Google). Traduzione letterale: "Occhietti della Madonna". - (ögitt det la madona)
Pan e vin -Foglie di sapore acidulo dell'acetosa, Rumex acetosa (it.wikipedia - scheda fungoceva.it - (foto Google) e del Rumex scutatus (scheda fungoceva.it - foto Google).V. Scazzoia.
Pérzighìn - Gallinaccio, Cantarellus cibarius (foto Google). Plur.: pérzighìt, detti anche sciantrél (fr. chanterelles, ticinese sciantarèl) e giaudìt (giallini). - (perzighin, perzighit, perzighitt)
Péscia - Abete rosso, o peccio, Picea abies (it.wikipedia - foto Google, diffusione). Ad Airolo almeno, secondo Beffa cit., è così chiamata anche la coda cavallina, Equisetum arvense (it.wikipedia - foto Google), erba infestante spec. nei campi di patate, per la sua somiglianza con un piccolo abete. Plur pésc. - (pescia, pesc)
Pidrissìn - Prezzemolo, Petroselinum hortense (it.wikipedia - foto Google), P. crispum (foto Google). Airolo: pédrissìn. - (pidrisin, pidrissin, pedrisin, pedrissin)
Pisòra - Pero, Pyrus (it.wikipedia). Il frutto, la pera, è il pisöu, ad Airolo pisö. - (pisora)
Pizzièda di ucéi - Probabilmente il farinaccio (bianco) o farinello comune, Chenopodium album (de.wikipedia - foto Google), dice Beffa (che non dà questi nomi italiani), secondo cui il nome sarebbe (stato) in uso ad Ambrì, mentre a Fontana (Airolo) si dice Piz d'ucél. - (pizieda, pizzieda di ucei)
Póbia (sost. f.) - Pioppo bianco, Populus alba (it.wikipedia - foto Google) e altre specie di pioppo. - (pobia)
Prévat, plur. prìvat - Nome dato (da mia mamma, perlomeno) al Giglio rosso, Lilium bulbiferum (it.wikipedia - foto Google). Ad Airolo, secondo Beffa, il termine designa invece le genziane azzurre (Gentiana clusii - foto Google, Kochiana - foto Google) e le genzianelle (come la Gentiana verna - foto Google), mentre il giglio rosso è chiamato c'antaléura (plur. c'antaléuri). - (prevat)
Prévat, giglio rosso - foto Tabasio
Puijón - Pungiglione; pianta spinosa in generale, in particolare la foglia della carlina, Carlina acaulis (foto Google), e del cardo, Carduus (it.wikipedia - foto Google), di cui esistono diverse specie. Di solito al plurale: puijói. L'AIS per Osco dà puijùn alla voce "cardo". Pujon ad Airolo, v. Beffa cit., che dà anche Puijoi buruméi = arbusto dell'olivello spinoso, Hippophae rhamnoides (foto Google), detto anche puijoi da scuf perché usato per fare scope (Villa Bedretto). - (puijon, puijun, puisgion, puisgiun, puisgioi, puisgiui, burumei)
Radìs dolza - Felce dolce, Polypodium vulgare (it.wikipedia - foto Google) , il cui rizoma ha sapore di liquirizia. Ad Airolo (Beffa cit.). - (radis dolza, radiss dolza)
Rasiròra - Attaccamani o attaccaveste, Galium aparine (it.wikipedia - foto Google), indica Beffa. Pianta del genere Galium a cui appartiene anche il caglio, inconfondibile al tatto a causa dei peli ruvidi simili a uncini che la rivestono in tutte le parti, precisa Wikipedia.Detta tacarèla in non so quale dialetto. - (rasirora)
Ris rossa, risrossa, plur. ris ros, risros - Barbabietola rossa, Beta vulgaris (it.wikipedia - foto Google).
Roro, roru -Rovere. Beffa per Airolo dà rouru e traduce quercia, rovere, nome latino Quercus robur (it.wikipedia - foto Google, diffusione in CH ). Questa però corrisponde alla farnia o fargna, un altro tipo di quercia, secondo Wikipedia, che per rovere dà Quercus petraea (foto Google, diffusione in CH ).
Rossinèla - Erba dura e piatta fino al piede, probabilmente di genere Luzula (foto Google), difficile da falciare (ad Airolo; non so se sotto Stalvedro si dica rossinéla), v. arc'öita. - (rossinela, rosinela)
Sambüi - Sambuco, Sambucus (it.wikipedia). In particolare il sambuco montano, o sambuco rosso, Sambucus racemosa (fr.wikipedia - foto Google), ma anche il sambüi néiro, sambuco nero, Sambucus nigra (it.wikipedia - foto Google), le cui piante esistenti nell'alta Leventina sono tuttavia trapiantate, indica Beffa cit.
Sangàl, plur. sangài - Primula, Primula veris (it.wikipedia - foto Google), eventualmente anche Primula elatior (foto Google), ad Ambrì almeno, se interpreto bene una informazione della mamma. Ad Airolo g'aigalina (v.)
Saréscia - Salice, Salix spec. (diffusione). Da qualche parte ho letto o sentito che si intende in particolare il salice bianco, Salix alba (it.wikipedia - foto Google). Beffa (Airolo) dice invece che saréscia o sürél corrisponde a Salix caprea (it.wikipedia - foto Google) e dà sàras per Salix alba. - (sarescia, saras, sürel, sürell)
Scazzòia - Acetosa, erba brusca, Rumex acetosa (it.wikipedia -scheda fungoceva.it - foto Google), detta pancüc nel basso Ticino e in Lombardia, e anche Rumex scutatus (romice scudato o acetosa francese, scheda fungoceva.it), in particolare lo stelo e la spiga di colore rosso. Mia zia di Catto dice cazzòia. Ad Airolo sc'azzòia. Il LSI dà altre varianti ancora, sempre al plurale: gazzòi (Airolo), g'azzòi e giazzòi (Bedretto). V. anche alla vocePan e vin. - (scazoia, scazzoia, cazzoia, gazzoia, scazzoi, scazoi, cazzoi - pancücc, pancücch)
Scazzòi - foto Tabasio
Sciantarösc - Erba cipollina, Allium schoenoprasum (it.wikipedia - foto Google), dicono mia mamma, i cugini di Deggio e anche Beffa. LSI conferma, ma dà scintarösc per Quinto. Jelmini in Glossario Piora cit. dà invece scimarösc (v.).
Scimarösc - Erba cipollina, secondo Jelmini Glossario Piora. Nel LSI non lo trovo. Variante di Lurengo, villaggio dell'autore? V. sciantarösc.
Scirésa - Ciliegio, Prunus avium (it.wikipedia - foto Google), e il suo frutto, la ciliegia.
Scistron (pl. scistrói) - Mirtillo nero, Vaccinium myrtillus (it.wikipedia - foto Google). I mirtilli commestibili vanno distinti dai falsi mirtilli, Vaccinium uliginosum (foto Google), mirtillo blu o falso, Moorbeere, airelle des marais, bog blueberry, chiamati ad Airolo scistroi det l'orz (mirtilli dell'orso), a Fontana scistroi du lüf (mirtilli del lupo) e a Villa Bedretto scistroi salvèdi (mirtilli selvatici), secondo Beffa, che li definisce "insipidi e
quindi non ricercati". Questi ultimi si distinguono immediatamente dai
primi perché hanno le foglie verde scuro, mentre i mirtilli buoni le
hanno verde chiaro. La polpa poi è biancastra, mentre i mirtilli buoni
ce l'hanno color rosso vino. Oltre ad essere insipidi credo che diano
anche una bella diarrea (scioira), così almeno era successo a miei compagni d'infanzia che non li conoscevano! Claudio Strozzi, che a Biasca li chiama scistron dri c'auri o dri camós,
dice che il consumo abbondante causa perdita d'equilibrio, ma non sa se
a causa dei mirtilli stessi o di micromiceti da cui vengono
parassitati. A me sembra che da bambini li chiamassimo genericamente scistroi di bis.- (scistroi salvedi, sisctrui)
Scistroi det l'orz - foto Tabasio
Séira - v. Zéira. - (seira)
Tamöia -
Sorbo degli uccellatori, Sorbus aucuparia (it.wikipedia - foto Google, diffusione): albero con piccole bacche
tonde di colore rosso-arancione e gusto amaro sgradevole dette anch'esse tamöi.
Tamöia - foto Tabasio
Tàuzza - Poa annua (foto Google),
fienarola annuale (LSI, Airolo, Quinto, Faido), detta anche gramigna
delle vie: erba che cresce in particolare attorno alle cascine degli
alpi - da cui anche il nome érba di gras. - (tauza, tauzza)
Tièrn - Pino silvestre, Pinus sylvestris (it.wikipedia - foto Google, diffusione). - (tiern)
Tièrn - foto Tabasio
Tilio, tiliu - Tiglio, Tilia (it.wikipedia), alberi di cui esistono diverse specie, come la Tilia platyphyllos o Tilia europea, nota come tiglio europeo o comune o nostrano (foto Google, diffusione). Fió 't tiliu = infiorescenze di tiglio, usate per la preparazione di tisane.
Tròia - Con questo appellativo poco lusinghiero è chiamato a Fontana (Airolo) il bello e odoroso giglio martagone, Lilium martagon (it.wikipedia - foto Google), dice Beffa, che lo dà solo al plurale: tròi. - (troia, troi)
"Tròi" - Gigli martagoni - foto Tabasio
Üghéta - Ribes (it.wikipedia), in particolare quello rosso, Ribes alpinum (it.wikipedia - foto Google ) e Ribes rubrum (foto Google), ma altri tipi di ribes. Il plurale üghìt indica gli acini di uva passa (o uvetta o uva sultanina - it.wikipedia), impiegati nella confezione di dolci. (ügheta, üghit, üghitt)
Uliva, érba uliva - Achillea moschata (it.wikipedia - foto Google) o millefoglio del granito, forse anche Achillea millefolium (it.wikipedia - foto Google) o millefoglio montano.
Umbréloi - V. C'öz.
Uriva - Oliva. plur. urìu. Urìu è anche l'ulivo, Olea europaea (it.wikipedia): ram d'urìu = ramoscello d'ulivo, distribuito la Domenica delle palme.- (uriu)
Urtìa - Ortica, Urtica dioica (it.wikipedia - foto Google). - (urtia)
Valadrél - Spinacio selvatico, chenopodio Buon Enrico, Chenopodium bonus henricus (foto Google), afferma il LSI. Beffa lo chiama érba t pörc' (Fontana) o érbói (Madrano). - (valadrel, valadrei)
Valadréi (?) - foto Tabasio
Valadron, lavadron - Veratro selvatico (Veratrum album (it.wikipedia - foto Google), pianta della famiglia delle Liliacee, ad Airolo.
Valadroi - foto tabasio
Zanéuro, zanéuru (z=ds) - Ginepro, Juniperus communis (it.wikipedia - foto Google), pl. zanìuri. Beffa dà zaniuri = coccole (frutti) del ginepro e chiama il ginepro stesso pianta dét zanìuru. - (zaneuro, zaneuru, zaniuru, zaniuri)
Zanéuru - foto Tabasio
Zanzèna (z = ds) - Genziana (it.wikipedia ), nelle due varietà Gentiana punctata (genziana punteggiata - foto Google) a fiori gialli e Gentiana pannonica (genziana rossigna - foto Google) a fiori violacei. - (zanzena)
Zanzèn - foto Tabasio
Zéira (z = ts), séira - Segale, Secale cereale (it.wikipedia - foto Google), detta anche bièva. Il cereale più coltivato un tempo in Alta Leventina per fare il pane. (zeira, seira, bieva)
Zicòria (z = ts) - "Cicoria dei prati": le foglie del Tarassaco, Taraxacum officinale (it.wikipedia - foto Google) o dente di leone, o soffione. - (zicoria)
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